Corsport - Italiano e Tudor, è una finale

Il Napoli chiama, l’Inter risponde. Niente di nuovo sul fronte occidentale, per citare il capolavoro del regista Edward Berger. E questo immutabilità di divario non può che far sorridere Antonio Conte, che si è liberato da quella che sulla carta era la trasferta più dura e adesso vede il distacco dal traguardo distante sette punti al massimo. 

La trasferta a Lecce sembrava essere l’ultimo vero ostacolo sul cammino verso il quarto scudetto. Non solo perché i salentini devono ottenere punti per la salvezza, ma anche perché la scomparsa del fisioterapista del club Graziano Fiorita aveva dato vigore e orgoglio la scorsa settimana a Bergamo. E infatti ci è voluta una punizione di Raspadori per risolvere una gara che nel secondo tempo ha visto gli uomini di Giampaolo dominare per larghi tratti di partita senza però riuscire a sfondare la linea eretta da Rrahmani e compagni. 

Nel posticipo di serata invece è scesa in campo un’Inter particolarmente rimaneggiata, con la coppia Arnautovic-Correa davanti e il trittico di centrocampo Frattesi, Asllani, Zielinski. Ed è proprio il rigore trasformato dal regista albanese ad aver piegato l’Hellas Verona e a regalare ai suoi tre punti che permettono di restare agganciati e di arrivare alla super sfida di ritorno contro il Barcellona di martedì con il morale alto.

Sulla Juventus: Italiano e Tudor, è una finale. Sulla sfida tra bianconeri e rossoblu si parla di una gara decisiva.