ESCLUSIVA TJ - Massimo Zampini: "Scommessopoli, tutto da verificare ma i media hanno già sentenziato. Buffon ha detto la sua opinione, ma in un regime non si può"

05.06.2012 12:00 di  Gaetano Mocciaro   vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Massimo Zampini: "Scommessopoli, tutto da verificare ma i media hanno già sentenziato. Buffon ha detto la sua opinione, ma in un regime non si può"
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Massimo Zampini, avvocato e giornalista televisivo, ci dà il suo punto di vista giuridico e le sue sensazioni da tifoso sul caso scommesse. In esclusiva per TuttoJuve.com

Massimo Zampini, da tifoso juventino e da avvocato, qual è il tuo punto di vista sulla situazione che si sta creando riguardo le scommesse?

"Credo che occorra fare una distinzione: da un punto di vista legale, siamo ancora agli inizi. Sono arrivati i primi fermi, le prime informazioni di garanzia, tutto è ancora da verificare, come è normale che sia quando non si è ancora neanche arrivati al rinvio a giudizio. Poi c'è l'aspetto mediatico, che come sappiamo può contare molto. Da quel punto di vista, ci sono già le condanne. I media hanno già fatto tre gradi di giudizio".


Con i dati che abbiamo oggi alla mano, cosa possono rischiare, ammesso che rischino, Conte, Bonucci e Buffon? E lo stesso Pepe che è stato tirato in ballo in un Udinese-Bari rifiutando la combine, ma senza sporgere denuncia?
"Devo ripetermi: i media hanno già sentenziato. Per Gazzetta, Il Fatto quotidiano, Repubblica e compagnia sono tutti condannati. Anche Buffon, che non è neanche sotto indagine, ma ha avuto il grave torto di dire una sua opinione, cosa che in un regime, è noto, non è permessa. E allora ecco prima i titoloni, e dal giorno dopo si pesca una nota di sei mesi fa in cui si paventa l'ipotesi che forse abbia scommesso. Nulla, dunque, almeno per ora. Ma per alcuni organi di informazione, e quindi per l'opinione pubblica che li legge quotidianamente, è già una condanna definitiva. Discorso analogo per Conte e Bonucci. Ancora non sappiamo niente, ci sono delle parole di qualche pentito. Su Conte addirittura si sostiene che sia andato da 20 suoi giocatori a dire di stare tranquilli perchè c'era un accordo sul pareggio. Faticherei a crederci anche se vedessi il video, figuriamoci leggendo un verbale di Carobbio commentato da Ceniti e Mensurati. Eppure, sui giornali, non si discute della possibilità che subisca una pena, ma solo della sua entità, considerando la squalifica già certa. Quanto a Pepe, sappiamo ancora di meno: pare che  avesse rifiutato un'offerta di combine. Ora, al di là dell'assurdità di infliggere una pena a chi rifiuta un'offerta di accordo, sappiamo ancora troppo poco; se vogliamo essere seri dobbiamo aspettare, per dare giudizi sensati sulla vicenda".

Come giudichi l’atteggiamento dei media sul tema?

"La gran parte dei media si comporta come al solito, in modo desolantemente fazioso. Qui per ora non abbiamo niente, tranne delle informazioni di garanzia (di garanzia, appunto), ma Conte da loro è già stato squalificato. E il caso Buffon è ancora più emblematico: non c'è neanche un'indagine, ma la gogna mediatica è partita subito, dopo certe sue frasi. Io non sempre condivido le sue affermazioni, ma stavolta Buffon ha perfettamente ragione: in un paese civile, è una vergogna che i diretti interessati vengano a sapere di futuri arresti o altri provvedimenti giudiziari. A me sembra una cosa evidente, per evidenti ragioni di diritto ma anche per intuibili questioni di opportunità. Ma in italia non si può dire neanche questo, e allora i quotidiani hanno spostato il tiro: Buffon difende chi commette reati e attacca i giornalisti? No, invece: non va bene chi commette reati, e non va bene che tra procure e giornali ci sia un rapporto così stretto che porta le prime a dare notizie in anticipo ai secondi, che poi difendono i pm e il loro lavoro in ogni caso. Anche se tengono nascoste delle telefonate per tre anni, tanto per fare un esempio".



C’è chi suggerisce di ritirare gli juventini dalla Nazionale per protesta. Qual è la tua opinione?

"Credo che cambierebbe poco. La Juve ha fatto la forte, la debole (non difendendosi nel 2006), ha vinto, ha perso, ha dato giocatori alla Nazionale per vincere 4 Mondiali, gioca praticamente senza stranieri, fa un ottimo calcio, ma non va bene lo stesso. Rimane il male del calcio italiano. Bonucci (che era al Bari), Pepe (che era all'Udinese), Conte (che era al Siena): curioso che li prendiamo tutti noi, questi terribili delinquenti. Siamo davvero sfortunati. Quindi anche ritirare gli juventini dalla Nazionale cambierebbe poco, sarebbe solo un ulteriore motivo per parlarne male".

Parliamo di calcio: da juventino a Roma si inizia a percepire aria di “classico” col ritorno del grande nemico Zeman sulla panchina giallorossa? Tu che cosa ti aspetti col boemo tornato come il figliol prodigo nella capitale?

"C'è già grande entusiasmo, qui a Roma. Da parte loro e anche da parte nostra. Scherzi a parte, credo che Zeman li farà divertire, le sue squadre giocano bene e la Roma ha tanti giovani interessanti. Piuttosto, credo che la rivoluzione culturale sia già finita: si erano imposti di non fare polemiche e non commentare mai gli arbitri, e hanno preso Zeman, che già in ritiro paventerà complotti moggiani per un rigore non dato in amichevole contro qualche rappresentativa altoatesina".

Per chi ti segue a breve ci sarà una piacevole sorpresa: di cosa si tratta?

"Tra una decina di giorni uscirà il mio nuovo libro, "Il gol di Muntari", per raccontare questa stagione fantastica. Resa ancora più incredibile da quel gol, e dai sei mesi di interviste seguenti in cui non si parlava d'altro. Perchè mentre la Juve vola in campo, c'è sempre uno stadio che deve crollare, un gol annullato o qualcuno implicato nello scandalo scommesse. Se la Juve vince, qualcosa non quadra. E avrei potuto non raccontarla, una stagione così?"