ESCLUSIVA TJ - Gianni De Biasi: "Asamoah e Isla: reggeranno le pressioni di Torino?"

08.06.2012 10:30 di  Gaetano Mocciaro   vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Gianni De Biasi: "Asamoah e Isla: reggeranno le pressioni di Torino?"
TuttoJuve.com
© foto di Alberto Fornasari

Il ct dell'Albania Gianni De Biasi, in esclusiva per TuttoJuve, ci fa conoscere meglio Kwadwo Asamoah e Mauricio Isla, che il tecnico  ha allenato a Udine e che sono in procinto di approdare alla corte della Vecchia Signora.

Gianni De Biasi, Kwadwo Asamoah e Mauricio Isla sono a un passo dalla Juventus. Lei li ha avuti entrambi a Udine, crede che possano ripetersi a Torino?

“Conosco molto bene il loro valore e l’unica perplessità è vedere se in una grande piazza come Torino, con altre pressioni e aspettative si riusciranno a ripetere.  Non dimentichiamo che questi sono ragazzi e catapultati da una realtà tranquilla come quella di Udine, dove le esigenze sono diverse. A lor o favore c’è da dire che entrambi hanno esperienza internazionale, cosa che li aiuterà sicuramente”.

Asamoah lo ha avuto anche al Torino, quando era praticamente sconosciuto. Si aspettava una carriera simile?

“A Torino non ebbi modo di valutarlo perché presi la squadra in corsa e con una salvezza da raggiungere non conoscendo il ghanese preferii puntare su gente che avevo già collaudato e che al tempo stesso conoscesse già la Serie A. Si intravedevano le sue qualità e me ne resi conto a Udine, quando l’ho ritrovato. Purtroppo, però, in Friuli sono rimasto appena due mesi e proprio in quel periodo Asamoah era via un mese per la Coppa d’Africa. Quando era tornato era discretamente cotto e non ho potuto avere il contributo sperato. Detto questo sulle qualità dinamiche che possiede e sulla lettura della situazione in campo è davvero di ottimo livello e al di là del prezzo dove ognuno a casa propria fa quel che crede dico che è stato un bel colpo, un giocatore che merita la Juve”.

E su Isla? Crede che possa integrarsi facilmente?

“Isla è un ragazzo che sta inizialmente sulle sue, non ha l’eloquio facile, è discretamente timido. Cosa che non è necessariamente negativa. È un ottimo professionista e in campo dà l’anima. Non si ferma mai, sa attaccare e difendere allo stesso tempo, è un moto perpetuo e può fare più ruoli, quindi anche giocare al posto di Marchisio o Vidal, perché ha una duttilità straordinaria”.

Sistemato il centrocampo dove servirebbe intervenire maggiormente: in attacco o in difesa?

“Gli attaccanti sono tantissimi, mentre in difesa sono contati. Hanno fatto una squadra l’anno scorso concepita per giocare a 4 dietro, poi sono passati a giocare a 3 e quindi con più centrali titolari manca poi numericamente un’alternativa”.