ESCLUSIVA TJ - Darwin Pastorin: "Giovinco si, ma non paragoniamolo a Del Piero. Se chiedessimo a Messi dove vorrebbe giocare farebbe il nome della Juve"

Con il direttore di Quartarete Darwin Pastorin abbiamo fatto il punto della situazione in casa bianconera. In esclusiva per TuttoJuve.
Darwin Pastorin, come giudichi gli ormai imminenti acquisti di Asamoah e Isla?
“Sono due acquisti importanti che possono ricoprire più ruoli. Possono essere valide alternative ai titolari in vista della Champions. Servono 22 giocatori di assoluto valore e sicurezza e riferendoci ad Asamoah e Isla abbiamo due di affidamento ed esperienza arrivati grazie all’abilità di Marotta che si è mosso molto bene sulla concorrenza”.
Con loro due il centrocampo ora è ben completo, se non abbondante
“Qualche giocatore andrà via, magari Marrone che piace molto al Palermo. D’altronde il ragazzo meriterebbe una stagione da titolare per poi tornare a casa”.
Davanti è davvero necessario un intervento?
“Ciò che manca è il giocatore da 20 gol a stagione, per completare una rosa già competitiva”.
Non è che il gioco di Conte impedisca agli stessi attaccanti di fare 20 gol a stagione? Si sacrificano molto e l’alto numero di gol dei centrocampisti è la conseguenza di questo lavoro
“Il gioco di Conte esalta il collettivo ed è un gioco dove tutti possono andare a segno. Però, insisto, bisogna puntare su un giocatore che abbia le caratteristiche del goleador di razza e so che ci sono degli obiettivi”.
Chi vedresti bene lì davanti?
“Mi piace molto Luis Suarez del Liverpool”.
La storia recente, però, insegna che raramente un grande giocatore va in Serie A. Un evidente sintomo che passare dalla Premier League al nostro campionato sia un declassamento
“Il campionato italiano è quello d una nazione quattro volte campione del mondo e che a livello di club con Milan, Inter e Juve ha regalato delle coppe intercontinentali. Certo, dal punto di vista morale ed economico non siamo più l’Eldorado degli anni ’80, però la Serie A rimane sempre un campionato che nel mondo tutti guardano e se poi giochi nella Juve non è certo un declassamento, perché è una squadra in cui tutti giocherebbero. Sono poi cero che se chiedessero a Messi dove gli piacerebbe giocare, Barcellona escluso, fra i primi 2-3 nomi direbbe proprio la Juve” .
Però l’ultimo top player venuto dall’Inghilterra è stato Patrick Vieira ed era il 2005
“Però vorrei sottolineare un’altra cosa. A differenza degli anni ’80 dove c’erano i campioni come Maradona, Platini, Zico, Rummenigge e Junior ed erano fortunatamente tutti da noi adesso i campioni assoluti sono davvero pochissimi che ti fanno fare la differenza. La stessa Premier League non ha poi questi fuoriclasse tanto superiori ai nostri. Il punto è che c’è stato un abbassamento della qualità tecnica anche perché il giocatore è strutturato più tatticamente. La disciplina tattica uccide la fantasia, di conseguenza tolti Messi, Cristiano Ronaldo e Neymar non vedo fuoriclasse assoluti”.
Giovinco intanto lo riporteresti a casa?
“Si, lo farei tornare. Ovviamente non è l’erede di Del Piero perché Del Piero appartiene a quella schiera di giocatori unici. Però Giovinco ha fantasia, rovescia il senso di una partita negativa e sarebbe molto importante riaverlo”.
Certo, fa male pensare di dover ricomprare un giocatore tuo, per giunta cresciuto in bianconero sin da piccolo
“Però grazie alla comproprietà col Parma si è valorizzato, si è fatto conoscere mentre se fosse rimasto alla Juve si sarebbe ritrovato chiuso”.
Un giocatore il cui destino è ancora incerto è Estigarribia. Lo terresti?
“Si, lo terrei perché il paraguayano ha dimostrato di essere un valido elemento e una sicura alternativa. Mi è piaciuto”.