Moby Dick - Cara Juventus, chi lo avrebbe mai detto? Dover vincere anche contro i propri “tifosi” è il leitmovit della rincorsa al settimo scudetto consecutivo

Corrispondente "The Sun", autore di 9 libri. Autore e conduttore programma #Alvolante per AntennaSud. Vincitore Overtime Festival della Comunicazione del giornalismo e del premio Campione Odg Puglia
21.03.2018 00:47 di  Alvise Cagnazzo  Twitter:    vedi letture
Moby Dick - Cara Juventus, chi lo avrebbe mai detto? Dover vincere anche contro i propri “tifosi” è il leitmovit della rincorsa al settimo scudetto consecutivo

A volte occorre un particolare sforzo di fantasia per rendere complicata una delle rincorse scudetto più belle d’Europa. Vincere il settimo titolo consecutivo significherebbe offrire un imprinting generazionale senza eguali nella storia del calcio. Ciò che non è riuscito al Milan di Sacchi ed all’Inter di Herrera, potrebbe qualificare ulteriormente la storia vincente alla Juventus. Una squadra unica, capace di ridisegnare la mappatura delle grandi d’Italia e d’Europa dopo il tonfo in cadetteria, risorgendo dalla proprie ceneri dopo lo scandalo di Calciopoli.

Trapattoni amava paragonare la Juventus ad un mostro dalle sette teste, un leviatano impossibile da abbattere e cancellare dalla storia. Già, quella storia che ha riconsegnato le gesta di una società costantemente in linea di galleggiamento fra le migliori formazione internazionali, sempre alla ricerca della vittoria in Champions League. Due finali in tre anni non rappresentano un traguardo per chi, storicamente, vede nella vittoria l’unica forma di esaltazione possibile.



Nel retaggio bigotto e masochista del nostro paese, l’Italia, la Juventus è però considerata un problema, un abuso all’esercizio democratico della vittoria per chi, non avendo mai vissuto la competizione sportiva, desidererebbe veder crollare sotto i colpi di un avversario inesistente la squadra più forte del campionato da oramai sei stagioni. Una invidia sociale inspiegabile soprattutto per la pletora di esuberanti pigiatori di tastiera capaci di applaudire, meschinamente, al ritmo di una foca ammaestrata, il Bayern Monaco, Il Real Madrid ed il Barcellona, squadre che da anni rendono dittatoriale il cammino nella Bundesliga e nella Lega. 

Quindi, in un circolo vizioso di rara ipocrisia, è solo il dominio della Juventus ad offrire pruriti lungo la penisola italica. Se il medesimo trend vincente è protratto da squadre straniere in campionati internazionali, le formazioni pluri titolate vengono osannate ed omaggiate dei più servili complimenti. Come se non bastasse, la voyeuristica visione estetica applicata al calcio ha reso inspiegabilmente critiche numerose porzioni del tifo bianconero. La Juventus dovrebbe dunque vincere ogni partita, in tutte le competizioni, senza mai subire cali di concentrazione o battute d’arresto. Un calcio sempre più malato e carico di mediocrità ed odio rischia dunque di far passare in secondo piano, per un certo tipo di stampa e di tifo, una delle squadre più vincenti della storia del calcio mondiali. Questa, in fondo, è l’Italia...