Lookman, Allegri, manovra stipendi, plusvalenze, scommesse e sentenze: ecco le prove della disparità di trattamento. E i media....

15.08.2025 07:46 di  Luigi Schiffo   vedi letture
Lookman, Allegri, manovra stipendi, plusvalenze, scommesse e sentenze: ecco le prove della disparità di trattamento. E i media....

Sembra che quest’estate il dio del pallone italico si sia divertito ad offrire ai tifosi bianconeri un esemplare compendio di cosa significhi “disparità di trattamento”. Ricapitoliamo i principali eventi a cui abbiamo assistito finora (e l’estate non è ancora finita…).

TELENOVELA LOOKMAN – L’attaccante dell’Atalanta, in trattativa con l’Inter è addirittura sparito per giorni, rintracciato poi a Londra. Obiettivo? Forzare la mano alla società di appartenenza per poter accasarsi in quella presieduta da Marotta. Vicenda simile a quella di Koopmeiners l’anno scorso, con la differenza che l’olandese ora alla Juve aveva mandato certificati medici senza sparire. La narrazione dei due casi è stata però diametralmente opposta: immorale e ingrato Koopmeiners, aggiratrice di regole la Juventus, mentre Lookman è vittima di un patto non mantenuto (lo stesso che aveva Koopmeiners con l’Atalanta) e l’Inter è vittima di pretese assurde del club bergamasco (che invece per l’olandese aveva tutti i diritti di chiedere la cifra che voleva).
 

ALLEGRI – Nella narrazione il tecnico livornese tornato sulla scena dopo un anno di riposo, sposando i colori rossoneri è tornato ad essere un allenatore esperto di titoli (si tende però a  non ricordare scudetti e coppe vinte in bianconero), un allenatore pragmatico di cui tutti gli ex giocatori parlano bene, un professionista degno di fiducia. Gli stessi organi quando Allegri era sulla panchina bianconera lo definivano un tecnico superato, incapace di “dare un gioco” alla squadra, capace solo di sfruttare il talento di alcuni per vincere in modo repellente “di corto muso”. Insomma un pezzo da museo del calcio da pensionare al più presto.

STIPENDI – Vi ricordate il gran caos mediatico sollevato intorno alla “manovra stipendi” della Juve, varata in piena emergenza Covid per cercare di limitare i danni di una situazione economicamente (e non solo) drammatica? Vergogna! Bilancio truffaldino! Oltre 700mila euro di ammenda da parte della FIGC. L’altro giorno Ausilio ha candidamente dichiarato alla Gazzetta dello Sport che l’Inter era in difficoltà a pagare gli stipendi e che ha dovuto fare di tutto, compreso un accordo tra un giocatore e la moglie per il divorzio, per cedere quel calciatore all’estero e con i soldi incassati concedere una boccata d’ossigeno alle casse societarie. Ebbene, ovviamente la Procura FIGC non ha mai affrontato l’argomento, e il giornale non ha ritenuto di dovere mettere la frase neppure nel titolo. Altro che campagne scandalistiche!



PLUSVALENZE – Nonostante le accuse di falso in bilancio per Napoli e Roma, e nonostante le plusvalenze rappresentino il 17% del fatturato della Serie A, la Juventus resta l’unica società punita e pesantemente penalizzata per questa pratica. Su “Calcio e finanza” è stata pubblicata nei giorni scorsi la graduatoria delle 10 plusvalenze più redditizie per le società italiane. Non ci crederete mai, ma non è la Juve a guidare la classifica, bensì il Napoli (5 su 10 sono state effettuate dal club partenopeo, compresa quella per Osimhen approdato in Campania con un’operazione che più volte abbiamo ricordato per la sua “particolarità”). Ebbene, qui però nessuna condanna per una pratica che “aggiusta i bilanci”, ma grandi applausi a De Laurentis in quanto “Re delle plusvalenze” (titolo sottratto al predecessore Ausilio dell’Inter).

SCOMMESSE – Vi ricordate la grande campagna mediatica per le scommesse di Fagioli e Tonali, poi entrambi squalificati dalla Procura FIGC? Psicologi interpellati sulla ludopatia, sulla noia di giovani viziati dal calcio, pubblicazione di chat private e intercettazioni? Vi ricordate l’eco che ebbero le parole di Fabrizio Corona che fu il primo a fare quei nomi? Ebbene, quest’estate Corona ha fatto altri due nomi: Barella e Bastoni. Risalto? Zero. Procura Federale? Ferma. Trasmissioni di approfondimento? Non pervenute. Sicuramente una presa di coscienza collettiva della fragilità psicologica dei ragazzi, il colore della loro maglia rispetto a quelle dei due squalificati, naturalmente non c’entra nulla.

TRIBUNALI – Quante pagine e ore di trasmissioni sono state dedicate al procedimento penale che coinvolge gli ex dirigenti della Juventus nell’ambito dell’inchiesta su plusvalenze e manovra stipendi? Quante righe sono state dedicate al “non luogo a procedere” per Arrivabene che non era nemmeno dirigente al tempo dei fatti contestati, ma per cui la Juve si è vista togliere 2 punti in classifica? Ebbene l’1 agosto la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha emesso una sentenza destinata a rivoluzionare il funzionamento della “giustizia sportiva” in tutta Europa - Italia compresa – sottomettendo di fatto le sentenze sportive alla supervisione dei tribunali ordinari che potranno valutarne la “costituzionalità”. Pagine di giornali? Trasmissioni di approfondimento? Interviste a esperti? Zero. Eppure siamo di fronte a una sentenza dalla portata simile a quelle sulla Superlega (pure quella taciuta) e sul caso Bosman (all’epoca non solo taciuta, ma spernacchiata con grande lungimiranza).

Ora che i non juventini continuino pure a dare ai tifosi bianconeri dei “gobbi vittimisti”, ma almeno che prendano atto di quanto sopra.