IL SANTO DELLA DOMENICA - UNA JUVE DOMINANTE NEL GIOCO E NEL RISULTATO. A PARMA E' TORNATO LO SPIRITO DELLA GRANDE SQUADRA. LE NOVITA' TATTICHE DI PIRLO DANNO I PRIMI FRUTTI. MA CI SARA' BISOGNO ANCHE DI DYBALA

La parola d’ordine deve restare sempre quella “ testa bassa e pedalare” , ma diciamolo senza problemi: che bella Juve quella vista a Parma. Una squadra dominante in ogni zona del campo, corta, aggressiva, affamata, decisa e mai doma. Armoniosa in fase di impostazione del gioco, ruvida e spigolosa in difesa, di fatto compatta e chiusa a guscio. E per favore non diciamo che di fronte avevamo “ solo “ il Parma. Sono certo che al cospetto della Juve di ieri sera, qualunque squadra avrebbe faticato. L’impressione è che dopo aver toccato il fondo nel primo tempo con il Torino, i bianconeri si siano guardati in faccia, e con i tre punti in tasca del derby, sia scattato anche una scintilla che lentamente ma progressivamente sta accendendo la formazione di Pirlo. In campo al Tardini c’erano nove undicesimi degli uomini che avevano largamente dominato e battuto il Barcellona. Un caso? Non credo. Nel 3 5 2 ( perché di questo si tratta almeno in fase di possesso) studiato da Pirlo, Ramsey gioca un ruolo fondamentale, sulla sinistra, coperto e protetto da Alex Sandro, che in fase di spinta ha pochi rivali. Centralmente, in Emilia ha operato Bentacur, al posto di Arthur, con a fianco Mc Kennie sempre più uomo fondamentale nella mediana, mentre davanti, Ronaldo e Morata non danno punti di riferimento facendo letteralmente impazzire le difese avversarie. A questo mix aggiungete Cuadrado più di spinta che di copertura, ed ecco che probabilmente abbiamo la Juve che ha in mente Pirlo. Certo, in uno schema del genere pare essere di difficile collocazione Paulo Dybala, ma qui dovrà essere bravo il mister a trovare spazi e minuti per un giocatore, che a mio modo di vedere, resta sempre uno dei più forti in casa bianconera, e al quale non si deve rinunciare
A Parma la Juve ha giocato costantemente nella metà campo avversaria, portando, come posizionamento medio, ben 7 giocatori in fase offensiva. E i numeri parlano chiaro, 19 conclusioni totali, di cui 8 nello specchio della porta, 6 occasioni da gol, oltre ovviamente alle 4 reti, e 14 tiri dentro l’area di rigore avversaria. Una squadra assolutamente dominante, come piace al mister, tanto che le sue parole nel post gara sono state chiare “ Giocando cosi possiamo essere padroni contro tutti”. Niente di più vero, perché finalmente a Parma abbiamo rivisto lo spirito da grande squadra, quello che in questo avvio di stagione non sempre si è palesato. C’è poi la crescita dei singoli. Da Bentancur, che con 110 palloni toccati e il 98% di precisione nei passaggi , oltre ai 10 recuperi , ha giocato la sua miglior prestazione stagionale, a Mc Kennie rivelazione che ormai diventa conferma, fino a Ramsey. Diciamolo chiaramente. Se il gallese è in forma la Juve ne beneficia con inserimenti verticalizzazioni e occasioni che arrivano finalmente anche dai centrocampisti. Deve trovare continuità Kulusevsky. Fino al momento del gol non era entrato in partita, ma lo svedese si è dimostrato ancora una volta cecchino infallibile sotto porta. Certo, con Ronaldo Morata e Dybala che scalpita, è difficile immaginarlo come seconda punta, ma se fosse proprio quello il suo ruolo migliore? La sensazione è che abbia bisogno di giocare più libero e meno imbrigliato negli schemi, ma certamente questo lo poteva fare nel Parma, e non nella Juve. Ma cresce e continuerà a farlo. Prendiamoci questi ottimi tre punti , suggellati da una doppietta di Cristiano che si è fatto ampiamente perdonare l’errore di mercoledi . Adesso testa alla Fiorentina per chiudere nel migliore di modi l’anno. Poi arriveranno gli scontri diretti in un gennaio caldissimo tra Milan , Inter Sassuolo e Napoli in Supercoppa ( sempre se si presenteranno) Sarà una stagione equilibrata e giocata sul filo dei punti, ecco perché continuare a lavorare con il conforto delle vittorie e dei punti è il modo migliore per andare avanti nel normale processo di crescita.