I CINQUE SEGRETI DI AMAURI E LA DIFFERENZA CON QUAGLIARELLA

Siamo curiosi, vogliamo sentire Amauri, al vetriolo come annunciato da lui. Ieri l'ex attaccante bianconero non ha risparmiato frecciate lievi: "Perché non è andata con la Juventus va chiesto a loro... Io però non voglio parlare del passato, quello resta tale. Voglio dimostrare di essere uno che può dare ancora tanto, ma non a loro ma a me stesso".
Ma soprattutto ai tifosi bianconeri è rimasta impressa la frase: "Preferisco sei mesi perché voglio togliermi di dosso la nomea di quello che andava a giocare per soldi".
Sono cinque i temi che sono cari ad Amauri e che prima o poi secondo noi tirerà fuori sicuramente, Il rapporto non idilliaco con i tifosi e i cori di Bardonecchia, la questione fuori rosa e il dover essersi allenato da solo, le destinazioni offerte dalla Juventus (vedi Marsiglia) che sono sembrate al giocatore scelte obbligate e non proposte costruttive, la questione nazionale e l'aver rinunciato al Brasile per l'Italia e infine l'aver dovuto rinunciare a una proposta rossonera molto allettante, destinazione che Amauri avrebbe accettato volentieri come dichiarava il giocatore a Sky sport tempo fa: "Se dicono che il Milan vuole Amauri, mi rende felice, perchè comunque è segno che sono ancora un giocatore importante. Sì. Per quello che ho fatto mi sento un giocatore da Milan".
Ma a queste rilevazioni cosa risponderebbe la società e il popolo bianconero.
Semplice: innanzitutto nel calcio dovrebbe esistere la parola riconoscenza per chi ti da un'opportunità come quella bianconera e investe su di te circa 25 milioni di euro senza ricevere in cambio il rendimento adeguato. La parola riconoscenza prevede che la persona sia quanto meno disponibile a far recuperare alla società parte dell'investimento fatto per il cartellino, rinunciando a qualcosa che poi è poca cosa rispetto al quantum guadagnato.
La riconoscenza si capisce anche dalle piccole cose e dai piccoli gesti. Il motivo per cui i tifosi bianconeri ce l'hanno con Amauri?
Facile: dopo il grave infortunio di Quagliarella con il Parma, a Torino c'è Juventus-Bari e Amari che stava recuperando da un infortunio si rifiuta a quanto dicono i ben informati di giocare con la mascherina, la Juventus schiera Giannetti e vince con fatica nel finale. Da quel momento il rapporto si incrina definitivamente e Amauri finisce a Parma.
Cosa gli rimproverano i tifosi: la capacità di soffrire, l'impegno e la scarasa juventinità, intesa come voglia di vincere sempre dal primo all'ultimo minuto. Un amore mai sbocciato. La differenza nella capacità di soffrire la vediamo con Quagliarella che martedì ha giocato con la mascherina e non ha evitato scontri e contrasti. La differenza tra idolo e non? Facile, sta tutta qui... e lasciatecelo dire Quagliarella non guadagnava come Amauri...