Maifredi: "La mia storia alla Juve non somiglia a quella di Motta. Lui ha sbagliato a fare copia-incolla del suo Bologna"

Intervistato da "La Repubblica", Gigi Maifredi, ex allenatore di Bologna e Juventus tiene a prendere nuovamente le distanze dai parallelismi tra lui e Thiago Motta durante la sua esperienza in bianconero: "La storia di Motta alla Juve uguale alla mia? No, perché io ero stato chiamato per cambiare il modo di pensare calcio del club ma credevo che la prima sarebbe stata una stagione di transizione, tant’è che non prendemmo neanche il terzo straniero. Avessimo comprato Dunga, come mi aveva suggerito Baggio, avremmo vinto lo scudetto. Il compito di Thiago era migliorare una struttura che già c’era.
Ai miei tempi c’erano correnti di opposizione. Io fui troppo naïf, troppo intransigente. Mi sarebbe servito avere al fianco qualcuno che mi consigliasse e mi facesse ragionare, invece già a Natale, dopo un 2-2 col Cagliari, dissi a Montezemolo di cercarsi un altro. Alla Juve ho dato al massimo il 10%: mi sono sentito alla destra di Dio, ma poi ho fatto harakiri. L’Avvocato mi invitò a casa sua e mi chiese mille volte: perché?
L'errore di Motta alla Juve? Lui ha sbagliato a fare copia e incolla del Bologna: è l’errore più grande che un allenatore possa commettere. Aveva tre centrocampisti – Freuler, Aebischer e Ferguson – che erano tre allenatori in campo: lui spiegava, loro mettevano in
pratica. Alla Juventus invece non ce n’è nemmeno uno".