Mourinho consiglia il "nemico" Ranieri: "Si goda l'Inter come ho fatto io"

23.09.2011 18:22 di  Francesco Giordano   vedi letture
Mourinho consiglia il "nemico" Ranieri: "Si goda l'Inter come ho fatto io"
TuttoJuve.com
© foto di Alberto Fornasari

Tre anni or sono, Ranieri era seduto sulla panchina della Juve e Mourinho  era appena arrivato alla guida dell'Inter. Eravamo all'inizio di agosto: "Claudio Ranieri a quasi 60 anni ha vinto una Supercoppa, una piccola coppa. Non ha mai vinto trofei importanti. Forse ha bisogno di cambiare la sua mentalità, ma forse è troppo vecchio per farlo", attaccò il portoghese.  Ma anche quando Ranieri allenava la Roma, le dichiarazioni non furono di certo benevole: "Se prima di una partita metto la squadra a guardare "Il Gladiatore", i miei giocatori si mettono a ridere o chiamano il dottore chiedendogli se sono malato. Certo che è più facile scegliere un film da proiettare prima della gara, ma Ranieri ha dimenticato che i suoi giocatori sono dei campioni e non dei bambini".

Nella conferenza stampa odiena, in cui si è parlato soprattutto di Inter, che non dei prossimi avversari del Real (il Rayo Vallecano), Mourinho è stato meno critico nei confronti del tecnico romano, ma molto incisivo.  Due sono le domande a cui il tecnico portoghese ha risposto, rispolverando un certo aplomb:  "Ha parlato con Moratti in questi giorni? Pensa che Claudio Ranieri, un allenatore da lei definito avanti con l'età già due anni fa sia l'uomo giusto per l'Inter?" "Primo: per me il Real Madrid al momento è la cosa più importante. Secondo: io sono interista. Però interista sul serio, non pseudointerista. La mia influenza sulle questioni dell'Inter è nulla, ma io resto un tifoso. Se l'Inter vince sono felice, come tutti gli interisti. E allora sia chi sia l'allenatore, io voglio che l'Inter vinca, che faccia bene, per la felicità mia e di tutti gli interisti. A Ranieri dico solo che spero che sia felice li come lo sono stato io". Interismi a parte, Ranieri non sarà contento che il Mou parli ancora di lui. Riusciranno i giocatori a costruire un feeling  con l'allenatore romano o sarà messo alla forca come Benitez e Gasperini?  Sarà il campo a dare l'ardua sentenza.