Del Piero, storia di un grande amore

Si è ritagliato la sua settimana perfetta Alessandro Del Piero, non solo per le prestazioni che da sempre il Capitano offre in campo, ma anche perchè oltre al bel gioco, ha siglato 2 gol importanti, il primo arrivato con il Milan, che ci ha permesso di approdare in finale di Coppa Italia, e il secondo ieri con la rivale di sempre, l'Inter. I tifosi sugli spalti hanno dato vita a una coreografia che rappresentava la storia, che raccontava i 29 scudetti vinti sul campo, in realtà poi la storia, ha deciso di rendersi protagonista ancora una volta sul rettangolo verde, identificandosi in un uomo che la storia bianconera l'ha scritta, Del Piero. E' il 52° minuto e lo Juventus Stadium esplode, con una carica in più, perchè non ce ne vogliano gli altri, ma quando segna "Pinturicchio" la gioia è triplicata, l'emozione di vedere la sua "linguaccia" non è pari a nessun'altra esultanza.

Durante la felicità che si libera al gol di Del Piero, è inevitabile che la gente un attimo dopo ripensi alle parole di Andrea Agnelli, ripensi a quel contratto che scandisce inesorabilmente gli ultimi giorni di Alessandro alla Juventus, gli ultimi giorni di un Capitano che c'è sempre stato, che ha sempre rapprensentato la Juve in Italia e nel Mondo. La domanda allora sorge spontanea: "Perchè?" Perchè la storia d'amore più bella del calcio italiano e non solo, deve finire il 13 maggio 2012? Perchè dobbiamo privarci dell'emozione pura che da 19 anni Alessandro ci regala? Tra quelle urla e quegli applausi dei tifosi, c'è dentro un messaggio per Agnelli che recita semplicemente: " Presidente, cancelli da quel contratto la parola "The End" e dia la possibilità a Del Piero di continuare a vestire la nostra maglia, abbiamo ancora bisogno di settimane come questa, abbiamo ancora bisogno di far esplodere lo Juventus Stadium per una linguaccia". Sugli spalti e sul campo la storia deve continuare, identificandosi come sempre in un uomo, in quel Capitano, in quella leggenda che porta il nome di Alessandro Del Piero.