Zampini: "Dimostrazione empirica di un complotto..."

Ci siamo divertiti, nel numero di qualche settimana fa, a dimostrare quanto sia facile creare un complotto. E’ bastato contare i rigori a favore e contro, rapportarli alle reti realizzate e subite, per attestare lo squilibrio degli ultimi anni tra i dati di Milan, Inter e Roma (tutte con saldo nettamente positivo) e quello della Juventus (sostanziale parità tra rigori avuti e subiti, nonostante nel conteggio fosse compreso il dominio dell’anno di B). Dati ovviamente insignificanti, per chi è abituato a pensare solo ai risultati del campo senza vivere di dietrologia, ma non certo meno indicativi di quelli che su cui si è basato il teorema dei grandi accusatori della Juve della Triade.
Ci siamo divertiti, dicevamo, e allora ne approfittiamo per una seconda dimostrazione del nostro teorema. Com’è noto, una delle principali tesi accusatorie di Calciopoli riguardava la presunta benevolenza di alcuni arbitri nei confronti della Juventus. In particolare, si assumeva che De Santis fosse l’arbitro della Cupola, e con lui altri direttori di gara si palesassero ben disposti verso i bianconeri. Ebbene, sempre con il fido amico Maurizio Romeo, titolare del blog Barza Inter, abbiamo analizzato alcuni comportamenti arbitrali nelle due stagioni (2004-05 e 2005-06) in cui la Federazione ha sottratto i titoli vinti sul campo dalla Juve, raffrontandoli con quelli relativi alle stagioni post calciopoli con la Juve in A (2007-08 e 2008-09).
Volendo, è il nostro assunto di base, è facile immaginare una cupola, fare l’elenco degli arbitri compiacenti e affermare con ostentata convinzione che siano senz’altro parte di un’associazione a delinquere tesa ad esempio a favorire l’Inter.
Gli arbitri di cui si parlava al tempo, come presunti filo juventini, erano in particolare De Santis, Rodomenti, Bertini e Pieri. Nella nostra inchiesta, invece, partiremo dal presupposto che gli arbitri pro Inter siano Orsato, Tagliavento, De Marco (ah, il gol di Maicon a Siena..) e Damato (Roma-Samp dell’anno scorso).
Allora, nelle stagioni di calciopoli, quella fortissima Juventus aveva chiaramente una media punti molto alta: per capirci, con Collina, non certo un arbitro dell’associazione a delinquere, tale media era di 2.6 punti a partita. Ebbene, rispetto a tale dato, le statistiche dei quattro arbitri della cupola con i bianconeri non erano certo positive: in particolare, De Santis e Bertini portavano alla Juve 1.6 punti a incontro (ma come? Proprio loro? Solo 1.6, rispetto ai 2.6 di Collina?), Pieri 2.2 e Rodomonti 2.5. Tutti sotto la media del miglior arbitro del mondo, quello fuori dal sistema, quello al di sopra di ogni sospetto, l’amico del Milan, Pierluigi Collina.
E i 4 arbitri da noi considerati dopo Calciopoli, per dimostrare il nostro teorema, come sono andati con l’Inter? Ecco i dati: Damato e Tagliavento si rivelano dei veri e propri portafortuna, con loro l’Inter in quei due anni ha sempre portato a casa l’intera posta: 3 punti a partita. Orsato e De Marco, invece, devono accontentarsi della media di 2.7. Tutti nettamente superiori ai cupolari del 2006, tutti incredibilmente più alti rispetto a un arbitro internazionali tra i più in voga in questi anni, quale Morganti, con il quale i nerazzurri hanno collezionato solamente 1.8 punti per match.
I dati sono inconfutabili: mentre gli arbitri della cupola calciopolesca hanno addirittura medie molto più basse degli altri, dirigendo la Juventus campione di quegli anni, i direttori di gara da noi scelti per indicare il complotto post 2006 in favore dell’Inter hanno media altissime quando hanno a che fare con i nerazzurri.
Il complotto è dunque dimostrato in maniera inequivocabile anche stavolta. Oltre agli eloquenti dati dei calci di rigore, che attestano uno squilibrio molto più forte in questi anni di calcio pulito rispetto a prima, ecco le statistiche relative agli arbitri più “amici” dei potenti: De Santis aveva con la Juve una media bassissima, mentre Tagliavento e Damato garantiscono i 3 punti all’Inter, nelle due stagioni prese come riferimento.
Sì, ma ora non ci sono le telefonate, potrebbe obiettare qualche moggiopolista poco informato. Poco informato, perché la Juventus non ha nessun contatto diretto con gli arbitri, tanto meno con quelli contestati. Sì, però parlavate con i designatori, potrebbe ribattere lo sfortunato colpevolista, inconsapevole di quanto emerso nell’ultimo anno. Va bene, ma usavate le schede svizzere. Che non sono state in alcun modo provate, e non sarebbero comunque servite a molto, considerati i dati appena elencati.
Anche ammesso che De Santis si facesse chiamare con la scheda svizzera, per ordire chissà quale piano malefico, con lui quella super Juve di quegli anni non vinceva quasi mai. Una cupola balorda, molto meno efficiente di quella da noi scovata con questi articoli fondati su elementi statistici, che certo non valgono, dobbiamo riconoscerlo, come le opinioni dei fenomenali giornalisti della Gazzetta dello Sport.