Auricchio a Vanity Fair: "Le telefonate dell'Inter? Moratti telefonava alle 12, Moggi all'una di notte"

28.11.2011 15:15 di  Marco Ferraro   vedi letture
Auricchio a Vanity Fair: "Le telefonate dell'Inter? Moratti telefonava alle 12, Moggi all'una di notte"
TuttoJuve.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

In un'intervista rilasciata a Vanity Fair, Attilio Auricchio, ex comandante della sezione del nucleo investigativo dei carabinieri di Roma, continua ad attaccare pesantemente Luciano Moggi, aggiungendo inoltre, che le telefonate di Moratti a Bergamo non possono essere paragonate a quelle che faceva l'ex dg della Juventus: "E' indegno che Moggi si paragoni a Enzo Tortora. Moggi non si è fatto nemmeno un giorno di carcere e i suoi avvocati hanno avuto la possibilità di smontare tutte le richieste dell'accusa, fondate sulle prove raccolte da me insieme col pm Giuseppe Narducci. Ma non ci sono riusciti. Ripeto: Moggi come gli ex designatori Paolo Bergamo, Pierluigi Pairetto e gli altri colpevoli sono indifendibili. Le migliaia di chiamate sono state correlate a fatti pubblici accaduti e fatti privati: una valenza probatoria impossibile da smontare anche se dovessero fare appello. L'unico rischio può essere la prescrizione.

In Italia, sui fatti che coinvolgono il mondo del calcio nessuno ha voglia di approfondire. C'è solo tanta superficialità e convenienza. Le telefonate dell'Inter? Non si può porre sullo stesso piano una conversazione tra il presidente dell'Inter, Massimo Moratti, e il designatore Bergamo alle 12 di un qualsiasi giorno in cui si danno del lei e parlano dello sviluppo delle parite, con una all'una di notte tra Moggi e Bergamo, con schede telefoniche straniere, che discutono delle scelte degli arbitri. Mi sarebbe piaciuto indagare anche sull'attività ordinaria del giudice sportivo, in particolare le squalifiche dei calciatori comminate sulla base dei referti arbitrali. Non escluderei che Moggi mettesse lo zampino anche lì, invitando preventivamente gli arbitri a espellere questo o quel giocatore, così da togliere di mezzo avversari pericolosi per la Juventus. In cambio? Avanzamenti di carriera per gli arbitri".