Longari: "Perchè la Juventus non fa più scouting? Cosa c’entra un consigliere occulto...."

Il giornalista di Sportitalia Gianluigi Longari, nel suo editoriale odierno per Sportitalia.com, ha proposto un''analisi sulle strategie e sull'organizzazione della Juventus a livello di calciomercato.. Ecco le sue considerazioni: "Addio agli osservatori: la Juventus non fa più scouting. Comolli affida la caccia ai talenti a un consulente esterno e a un consigliere occulto che ora orienta le scelte del club bianconero.
"La premessa obbligatoria è che esprimere un giudizio ai primi di ottobre, dopo una stagione che ha preso il via da appena un mese e con un nuovo corso dirigenziale instauratosi al principio dell’ultima estate è quantomeno inopportuno e nemmeno sarebbe così corretto.
I cambiamenti
Ciò che merita di essere sottolineato, tuttavia, sono i cambiamenti radicali che Damien Comolli, l’Amministratore Delegato in pectore della Juventus, ha deciso di operare stravolgendo alcuni dei capisaldi dell’organizzazione sportiva bianconera. Anche quelli che avevano inequivocabilmente prodotto i risultati migliori sia sul breve che sul lungo periodo.
Lo scouting non si fa più
La prima squadra della Juventus non ha più un’area scouting. Quell’attività di reclutamento che aveva portato a risultati di spessore al punto tale da rappresentare il fiore all’occhiello dell’aspetto sportivo degli ultimi anni, dall’insediamento dell’ex dirigente del Tolosa, ora non esiste più.
Nell’organigramma dei bianconeri, infatti, ad oggi non esiste la figura di un caposcout per la prima squadra, nè di fatto esistono osservatori che girino per i campi d’Europa e del Mondo con l’obiettivo di segnalare nuovi talenti ad essa dedicati.
Provate a pensare ai nomi dei calciatori ed alle loro attuali valutazioni sul mercato, partendo da Yildiz che rappresenta di fatto l’architrave su cui i bianconeri hanno intenzione di costruire il loro futuro prossimo ed anteriore, passando per Huijsen che oggi è il centrale difensivo titolare del Real Madrid. Per arrivare a Barrenechea che fa la Champions League con il Benfica, a Soulè che personifica il giocatore più impattante della Roma capolista. E ancora De Winter acquistato in estate dal Milan, Dragusin del Tottenham, Mujaremovic che sta impressionando a suon di premi MVP con la maglia del Sassuolo ed apprezzato dall’Inter in vista della prossima stagione.
O anche lo stesso Cambiaso, che ha moltiplicato il suo valore dal momento dell’approdo in bianconero tanto da essere stato trattato dal Manchester City nelle scorse sessioni di mercato.
Tutti calciatori acquistati dai bianconeri a prezzo di saldo ed in anticipo sulla concorrenza proprio per l’univoca visione che collegava under 20 e prima squadra con l’aggiunta del trade union della squadra B che aveva contribuito a creare un valore inestimabile, che fosse tecnico piuttosto che economico.
Chi è il consigliere occulto
Ecco, la scelta di Comolli è stata quella di smontare questa architettura, da un lato per privilegiare il suo modus operandi in stile Moneyball, e dall’altro per affidarsi a consulenze esterne ed influenti di agenzie di scouting che operano nel mercato italiano e non solo collaborando direttamente sia con club che con agenzie di procuratori. Un esempio concreto può essere identificato da uno dei punti di riferimento di Comolli, ovvero Riccardo Pecini.
L’ex riferimento dirigenziale di club come Monaco, Empoli, Sampdoria e Spezia ha infatti inaugurato da anni una agenzia (Scouting Department Srl)deputata proprio a questo aspetto. Addirittura un club come il Torino si era affidato a quest’entità per cercare di sviluppare la scoperta di calciatori, almeno sino al giugno scorso.
Le radici del rapporto Comolli-Pecini
I due sono legati da un profondo rapporto di amicizia e stima reciproca, da esperienze calcistiche condivise come quella del Tottenham, sino ad affari conclusi collaborando attivamente come accadde per il trasferimento di Janis Antiste dal Tolosa di Comolli allo Spezia di Pecini.
Una cooperazione proseguita anche nell’ultima estate bianconera in diverse trattative, e che l’agenzia condivide chiaramente anche con altri club della massima serie come il Genoa.
Lo stesso Genoa dal quale i bianconeri potrebbero attingere per assegnare il ruolo di Direttore Sportivo rimasto al momento vacante. Uno dei candidati è infatti Marco Ottolini, che peraltro in bianconero c’era già stato a partire dal 2018 quando gli fu affidata prima la collaborazione alla gestione dei calciatori mandati in prestito dal club bianconero e poi la responsabilità di quel ruolo.
Prima del passaggio al Genoa, appunto. Club che punta su algoritmi, moneyball e che ha limitato l’attività di scouting con criteri e consiglieri occulti molto simili a quelli che abbiamo descritto per la Juventus".
Direttore: Claudio Zuliani
Responsabile testata: Francesco Cherchi
Editore: TMW NETWORK s.r.l. - P.I. 02210300519
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 26208

Sito non ufficiale, non autorizzato o connesso a Juventus F.C. S.p.A.