Guido Carboni a Tmw: "Amedeo con Benitez alla Juve? Difficile"

Intervista di Raffaella Bon.
21.04.2010 17:23 di  Redazione TuttoJuve   vedi letture
Fonte: Tmw
Guido Carboni a Tmw: "Amedeo con Benitez alla Juve? Difficile"
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© foto di Federico De Luca

Negli ultimi giorni si è sparsa la voce che vorrebbe Amedeo Carboni, ex difensore tra le altre di Valencia e Roma, nuovo direttore sportivo della Juventus in caso di arrivo sulla panchina di Benitez. I microfoni di Tuttomercatoweb hanno così raggiunto il fratello, il tecnico Guido Carboni, per saperne di più su questa possibilità.

Se Benitez arriverà alla Juventus, potrebbe seguirlo anche Amedeo Carboni (fatello di Guido ndr)
"Amedeo con Benitez ha un ottimo rapporto, ma professionalmente poteva nascere a Liverpool. Benitez ama circondarsi di persone di cui si fida, ma ora non so. In questi anni si sono sempre sentiti, quest'inverno mio fratello è stato a Liverpool tre giorni, però non so se ci sia qualcosa sotto".

Amedeo avrebbe voglia di rimettersi in gioco?
"Non è dovuto partire dal sottobosco come me, ha avuto opportunità, ma se non trova situazioni adeguate a lui non va. Questa credo sia una situazione di cui si può parlare, ma lui se non vede programmi che gli piacciono non rientra. Aspetta l'occasione giusta ed inoltre ora vive in Spagna, al di là degli impegni lavorativi".



La Juventus può arrivare veramente a Benitez?
"Non sono in grado di dirlo, ma ho visto come lavora ed è uno dei tecnici top. Sarebbe un valore aggiunto per il nostro campionato, come per certi versi è stato Mourinho al di là del fatto che sia simpatico o meno. Quando questo tipo di allenatori arriva vuole il controllo della situazione e mi ricordo che anche a Valencia, ad esempio, le squadre del settore giovanile erano cloni della prima squadra come modo di giocare. Sono allenatori che partono da lontano".

Lei lo vedrebbe bene in Italia? Specialmente in una realtà come la Juventus di oggi?
"A livello culturale è preparatissimo ed io credo che la Juventus, con la tradizione che ha, può sbagliare un anno, ma è normale. Anche il Milan di Berlusconi ci ha messo un paio di stagioni per diventare grande".

Nel suo futuro, invece, cosa c'è?
"Dopo le esperienze infelici di Avellino e Rimini ho avuto qualche possibilità in B, ma mi sono tirato indietro. Quando sono partito dall'inizio ho sempre fatto bene, mentre quando subentri dipende dalla situazione che trovi. A Rimini, ad esempio, ho trovato una situazione già compromessa e di cinque partite ne ho vinte tre, perciò non è stato un cammino disastroso. In casa col Pisa, al novantaquattresimo, eravamo salvi e siamo andati ai playout per la differenza reti. Ora, comunque, ho qualche contatto e vedrò cosa fare".