Nicolussi Caviglia: “Io mi sono sempre ispirato a Cruyff. Ma in Italia mi sono ispirato a…”

Nicolussi Caviglia: “Io mi sono sempre ispirato a Cruyff. Ma in Italia mi sono ispirato a…”
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di Benedetta Demichelis

Hans Nicolussi Caviglia, ex giocatore della Juventus e attuale calciatore della Fiorentina, ha parlato, in conferenza stampa, dal ritiro della nazionale italiana. Ecco le sue parole riprese da Tmw: 

Da appassionato di cinema c'è un film che accosteresti a questa convocazione?
"E' difficile. Ci sono molti film che mi piacciono, magari il mio percorso posso paragonarlo a '2001: Odissea nello spazio'. Si passano anche momenti difficili, ma poi si riesce ad andare avanti e a ottenere ciò che si vuole". 

Hai visto crescere Kean, può essere il leader di questa Italia?
"Con lui c'è un rapporto unico, ci conosciamo da tutta la vita e so che giocatore è. Non siamo delle macchine, ogni periodo è differente ma l'importante è dare sempre il massimo. Moise è un ottimo ragazzo che lavora al massimo, può tirare fuori le sue qualità al meglio. Lo scorso anno ha fatto benissimo e quest'anno credo si confermerà, riuscirà a fare lo step decisivo". 

Qual è la tua riflessione sulla questione mediorientale?
"Per rispetto delle competenze rimando a ciò che ha detto Gravina. Il calcio è uno sport basato sul rispetto delle regole e oggi più che ieri ogni guerra è una sconfitta per l'umanità". 

Come nasce la tua passione per Guccini?
"Credo sia importante avere degli interessi al di fuori del calcio. Avere interessi nella letteratura, nel cinema, mi dà la possibilità di pensare anche ad altro. Mio papà ascoltava Guccini e quindi io l'ho ascoltato fin da piccolo, poi quando sono stato a Torino è nato questo rapporto ed è stato molto bello averlo incontrato". 

Gattuso ieri ha detto di volerti vedere dal vivo... Che orgoglio c'è nel portare in Nazionale la Valle d'Aosta?
"E' un grande orgoglio, arrivare da una regione così piccola ed essere in Nazionale. Sono molto contento per le parole del mister, il sale della vita sono la curiosità e la volontà. Il mister ci ha messo la prima, io proverò a metterci la seconda". 

Vi sentite fortunati a essere qui e perché?
"E' importante il percorso di ognuno. Siamo fortunati a fare della nostra passione il nostro lavoro e ogni giorno che mettiamo il piede in campo ci riteniamo fortunati". 

Nel ruolo che ricopri abbiamo poca scelta o infortunati, tu a che punto del tuo percorso sei nel ruolo di regista?
"Io da ogni allenatore che ho avuto ho ricevuto qualcosa di diverso, poi il mister fa le sue scelte in base a ciò che ha bisogno". 

Ti ha sorpreso questa convocazione visto l'inizio deludente della Fiorentina?
"La situazione non è facile, ma preferisco differenziare le due cose. Penso una cosa alla volta. Sono onorato per questa chiamata e cercherò di dare tutto me stesso". 

TMW - Chi è il tuo modello di riferimento?
"Io mi sono sempre ispirato a Cruyff per la sua visione: non solo per il calcio, è sempre stato un modello di ispirazione. In Italia abbiamo avuto il play più forte che è Andrea Pirlo e quindi perché non ispirarsi a lui. Ho imparato molto da lui". 

Riescono i settori giovanili italiani a valorizzare davvero i giovani?
"Io credo molto nell'importanza dei settori giovanili, si deve sempre di più credere nella crescita dei giovani e nel loro percorso per poi dargli delle opportunità".