Moggi: "La Juve ha un problema con Vlahovic, vi spiego il perché"

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Luciano Moggi, ex direttore sportivo di Napoli e Juventus. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Direttore, secondo lei come si risolverà la vicenda Osimhen? Dove andrà il nigeriano?
“Ah, di questi problemi vorrei averne tanti! (ride, ndr) Una situazione del genere comporta sicuramente un’introito economico significativa, quindi ci sarebbe solo da scegliere la destinazione, perché il ragazzo ha mercato. È chiaro però che il Napoli non può rinforzare le dirette concorrenti, su questo non ci sono dubbi. Se dovessi immaginare Osimhen nel campionato italiano in una squadra che può lottare per il titolo, sarebbe un errore strategico. Ha tante possibilità all’estero e penso che questa soluzione possa essere un’opzione concreta. Nel caso in cui Osimhen non dovesse partire, tenuto conto della sua qualità, penso che resterà al centro dell’attacco del Napoli, quindi sarebbe una situazione altrettanto vincente per i partenopei. Ma attenzione: io non ho detto che c’è la possibilità che resti. Ho semplicemente sottolineato che il suo cartellino rappresenta un potenziale introito rilevante per il club, ma anche un valore tecnico importante, visto che è di proprietà del Napoli. La decisione spetta alla società. E una cosa è certa: il Napoli, con De Laurentiis, non rinforzerà mai una diretta rivale. Lo ritengo uno dei migliori presidenti in circolazione, molto tattico e attento. Quindi escludo categoricamente una sua cessione a squadre italiane che possano contendere lo Scudetto.”
Quando parla di squadre che possano contendere lo scudetto al Napoli, si riferisce alla Juventus?
“No, al Milan. A me è arrivata questa voce qualche giorno fa. Più Milan che Juventus, anche perché la Juve ha un’altra grana da sistemare, che è quella di Vlahovic. Parliamo di 75 milioni per il nigeriano, mica bruscolini, quindi per i bianconeri è complicato. Penso che la linea di condotta del Napoli sia semplice: se dai certi giocatori a squadre che possono darti fastidio in campionato, ti fai male da solo. È inutile rinforzarsi se poi rinforzi anche il tuo avversario, quindi De Laurentiis non lo venderà mai in Italia. Lato Juve, anche la situazione Vlahovic ricorda un po’ quella di Osimhen, con la differenza che il serbo non è finito fuori rosa, ma a gennaio potrebbe firmare a zero. Difficile trovare club disposti a pagare 70-80 milioni per lui, oggi. La Juventus ha un problema con Vlahovic perché lui ha il coltello dalla parte del manico: se lo prendi adesso, lo devi pagare; se aspetti tre o quattro mesi, lo puoi prendere a parametro zero. È una situazione difficile da gestire per un club. In certe situazioni conviene aspettare e non forzare la mano.”
In base alla sua esperienza e alla sua visione calcistica, pensa che Kevin De Bruyne sarà un protagonista della prossima Serie A oppure sarà solo un comprimario?
“Escludo categoricamente che possa essere un comprimario. De Bruyne è un campione e, come tale, si manifesta sempre. In più, nel coordinamento di un centrocampo come quello del Napoli, lui può starci alla grande. La conferma di Conte era già stata un segnale forte: il Napoli vuole competere. E questo è importante, perché vincere un campionato e poi lasciar perdere non è una bella cosa. Invece qui c’è continuità, ed è merito della gestione De Laurentiis. Secondo me, dopo tutte le critiche che gli sono state fatte — che è arrogante, eccetera — devo dire che un po’ di arroganza serve in questo mestiere. La condotta del Napoli oggi, e la continuità che si prevede per il futuro, sono il frutto dell’intelligenza di chi sta al comando. Almeno io, davanti ad Aurelio De Laurentiis, mi inchino. Lo dico da napoletano, da tifoso del Napoli: meglio di lui, oggi, è difficile trovarlo. E spero che anche chi lo ha criticato possa riconoscere che il Napoli sia stato, e continuerà ad esserlo, per molto tempo competitivo.”