Massimo Marianella: "Che emozione le telecronache con i gol di Del Piero! Bendtner? E' presuntuoso, ma farà bene"

05.09.2012 23:30 di  Alessandro Vignati   vedi letture
Massimo Marianella: "Che emozione le telecronache con i gol di Del Piero! Bendtner? E' presuntuoso, ma farà bene"
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© foto di Andrea Ninni/Image Sport

Intervenuto negli studi di Sky Sport 24 il popolare telecronista dell'emittente satellitare Massimo Marianella ha commentato l'approdo di Alessandro Del Piero al Sydney ricordando alcuni aneddoti che legano la sua carriera televisiva a quella del capitano:"Ho gridato tante volte il suo nome e spesso lui mi ricorda quando feci la telecronaca dell'Intercontinentale del '96 a cui la Juventus ci teneva tanto. A sentirlo è l'attimo più bello e importante della sua carriera e mi dice "quando mi sento un po' giù rivedo quel dvd". E' stato uno dei momenti più belli della mia carriera da telecronista ed è una bella soddisfazione che quel momento significhi tanto anche per lui. Lo invidio tantissimo, vivere a Sydney e in Australia tra gran gente è qualcosa di fantastico. E' l'ennesimo grande ambasciatore calcistico che esportiamo come Ancelotti, Di Matteo, Ranieri e Vialli. Sono tutti esempi positivi, domenica ho commentato Liverpool-Arsenal con due ottimi ragazzi di prospettiva come Borini e Mannone ed è bello tutto questo. Lui è un grande esempio anche fuori dal campo, ha talento come Federer e Nadal nella vita. L'Australia ha tre grandi etnie: quella anglo-irlandese, quella slava e quella italiana. C'è fame di calcio ma non è mai arrivato il campione, c'è stato Batistuta come dirigente ma Alex è il primo giocatore di livello integro e con voglia di vincere che approda a quelle latitudini. Non ha mai parlato di soldi nè resa nota la parte economica come discriminante, a lui interessano i progetti e le idee anche a livello di famiglia. Tutti ci guadagnano, lui, il club, il calcio australiano e quello italiano. Diventa l'unico simbolo del soccer australiano, ha anche responsabilità ovviamente. Negli Usa si sarebbe divertito di più vedendo altri sport, a Sydney invece troverà tanto rugby. Quando segnò nel '94 alla Lazio quel gol fantastico non riuscì a dire altro che "Signori, Del Piero!" c'era poco altro da aggiungere.

Cominciò da li con quelle magie proseguendo per tutta la carriera. Dissi che avevamo trovato un grande campione ma lo si capiva, ha avuto il merito di quantificare il suo talento. Queste cose succedono se lo supporti a livello personale, perchè sennò non duri così tanti anni. Il numero 10 alla Juve? Sarebbe saggio non darlo a nessuno per un po'. Quando Bergkamp lasciò l'Arsenal Wenger per un po' non l'assegnò salvo darla a Gallas, un difensore, per evitare il paragone. E' una maglia che da pressione, probabilmente va tramandata ma dosandola. Bendtner? Ha buonissime potenzialità, segnerà e lo vedo sui 10-12 gol, lo conosceremo. Ha imparato all'Arsenal anche a fare l'esterno ma è presuntuoso, forse pensa di poter già ambire a quella maglia ma è giusto non dargliela. Il 10 della Juve è un po' come il 7 del Manchester United che è stato di Best, Robson e Cantona. Tornando a Bendtner lo vedo meglio di Berbatov, ha la fisicità e dinamismo ideale per il gioco di Conte. Farà bene, è un buon giocatore e non capisco cosa è successo con Wenger. Lui ha segnato spesso lontano da Emirates, lo vedo in doppia cifra. Certo deve giocare".