L'ex bianconero Dragusin: "Il Genoa è un ambiente che sviluppa talenti, il posto migliore per crescere"

Radu Dragusin, difensore del Genoa, ha parlato nella rubrica "Campioni del Made in Italy" prodotta da Lega Serie A in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale: "La prima volta che sono venuto qui è stato bello ma anche scioccante, è stato incredibile scoprire che avrei giocato per il primo club di sempre in Italia".
Come si trova a Genova?
"La città è meravigliosa, molto accogliente con la gente, mi ci trovo davvero bene. Lo vivo come un regalo, specialmente i tifosi del Genoa. Ti aiutano nei momenti brutti, come ci è successo lo scorso anno con qualche sconfitta di troppo. La gente allo stadio e per la strada ci supportava, non ha mai perso le speranze che potessimo tornare subito in Serie A. Quando ci muoviamo col pullman ci seguono in motorino e ci cantano dietro. Sensazioni meravigliose. Poi mi piace il mare, nella mia città natale non ce l'abbiamo. Prendere una barca è andare al largo è davvero rilassante. Mi piace scoprire segreti della città nel tempo libero, quelli che solo i locali conoscono".
Sembra ben integrato nel tessuto cittadino.
"Ho molti posti del cuore, come il Porto Antico o il centro città con tutte quelle piazze. Oppure anche Bocca d'Asse, c'è un'isoletta con la nostra bandiera piantata... Vado matto per il panorama, quando ti svegli e vedi la costa, le barche, la città... Ero in macchina con la mia ragazza una volta, siamo entrati nei vicoli e mi è toccato far retromarcia per una cinquantina di metri... Tutti mi guardavano! Genova è davvero una città incredibile".
Passiamo al campo.
"Essere un difensore centrale significa avere grandi responsabilità, sei l'ultimo prima del portiere ed è importante che tu fermi gli attaccanti avversari. Il nostro capitano (Badelj, ndr) è come fosse il comandante di una barca, gli altri giocatori sul campo cercano di dare il meglio ascoltandolo".
Una zona della città cui è calcisticamente legato?
"Abbiamo festeggiato la promozione in Piazza dei Ferrari, era piena di gente in ogni lato. Bandiere, fumogeni, si poteva leggere la felicità negli occhi di tutti. Un giorno indimenticabile".
Ci racconta qualcosa di lei?
"Ho iniziato a 7 anni, per la prima volta sono entrato in una squadra. In Italia il calcio è molto sentito ed è molto importante trovarmi in un ambiente che permette lo sviluppo dei talenti. Sono nel giusto percorso, sto facendo le esperienze corrette, sto crescendo al Genoa, il posto migliore per farlo".