Jacobelli a TMW Radio: "Fagioli in Under 21 perché a giugno ci sono gli Europei"

22.03.2023 12:30 di  Niccolò Anfosso   vedi letture
Jacobelli a TMW Radio: "Fagioli in Under 21 perché a giugno ci sono gli Europei"
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Durante l’appuntamento odierno con L’Editoriale è intervenuto sulle frequenze di TMW Radio Xavier Jacobelli. Queste le sue parole:

Come mai Mancini si è dovuto affidare a Retegui?
“Il problema della Nazionale parte da lontano e parte dai vivai. Se nei settori giovanili non si allenano e non si istruiscono gli attaccanti è un problema. Ormai il duello uno contro uno e il dribbling non fa più parte delle prerogative tecniche nella formazione di un giocatore. La Federazione ora pensa di varare la famosa norma del 5+5 nella composizione nella lista per il campionato e di applicare una regola simile per la Primavera. Sarebbe già un passo in avanti importante anche in chiave Nazionale, sicuramente serve un cambiamento.”

Perché Fagioli non è stato convocato da Mancini?
“Fagioli va in Under 21 perché l’Under ha avuto il merito di qualificarsi alle fasi finali dell’Europeo di categoria a giugno. Ci saranno solo queste due amichevoli prima dell’Europeo, quindi è chiaro che Mancini abbia voluto fare un favore a Nicolato lasciandogli giocatori come Fagioli che sono nel giro della Nazionale. Non credo che un ct sia così masochista nel non convocare un giocatore come Fagioli per una motivazione diversa da questa.”

Il dominio del Napoli ha demotivato le altre ed è una delle motivazioni per cui diverse grandi stanno facendo fatica?
“Credo che il Napoli stia disputando un campionato siderale ed esalta a ogni sua uscita tra campionato e Champions il suo strapotere fisico e tecnico. Le altre squadre però non devono trovare un alibi in questo, il problema delle altre squadre è la discontinuità di rendimento. È chiaro che Milan e Inter hanno impreziosito la stagione con i quarti di Champions, ma sono troppo discontinue e non si può addossare tutta la colpa agli allenatori. Bisogna anche parlare dei giocatori e vedremo se dopo la sosta riusciranno a trovare questa continuità.”

Come va analizzata la stagione dell’Inter e il lavoro di Inzaghi?
“Sicuramente le nove sconfitte dimostrano la discontinuità di una squadra che era partita con i favori del pronostico, senza fare i conti con la straordinaria stagione del Napoli che ha spento ogni velleità di titolo delle avversarie. Su Inzaghi bisogna chiarire però che il giudizio andrà dato al termine della stagione. Bisognerà vedere cosa succederà a fine campionato, cosa succederà in Champions e in Coppa Italia. L’obiettivo di Zhang è la qualificazione alla prossima Champions, se poi si aggiunge magari la semifinale di Champions eliminando un Benfica molto forte e raggiungere la finale di Coppa Italia il giudizio non può non essere positivo.”

Lo sfogo di Conte è un deja-vu?
“Credo che sia un atto di onestà intellettuale da parte di Conte. Non stiamo parlando di una società che abbia vinto tanto, anzi non vince da venti stagioni nonostante i cambi di allenatore e i milioni spesi. Evidentemente lo sfogo di Conte è lo sfogo di chi non ce la fa più, di chi non vede più lo spirito nei suoi giocatori. Se il Tottenham deciderà di cambiare allenatore, sarà un fallimento del Tottenham non certo di Conte. In questo momento sta portando a casa la qualificazione alla prossima Champions, se il Tottenham deciderà di cambiare sarà un problema della società inglese, Conte non ha nulla da rimproverarsi. Il suo possibile ritorno sul mercato stimolerà diverse squadre in Italia e all’estero.”