Indice di liquidità, anche il Napoli rischia il blocco del mercato

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di Redazione TuttoJuve

Un calcio sempre più “liquido”: cosa cambia con i nuovi parametri Figc

Il principio è semplice: più il valore si avvicina a 1 (tanto incasso, tanto spendo), più un club dimostra solidità finanziaria. Quando la Figc ha deciso di alzare il limite da 0,5 a 0,6, la Lega Serie A – guidata allora da Lorenzo Casini – portò Gravina in tribunale. La Federazione, infatti, ha sempre visto nell’indice di liquidità uno strumento essenziale per determinare l’ammissibilità all’iscrizione al campionato, mentre molte società indebitate lo consideravano troppo penalizzante.

L’arrivo dei tre nuovi indicatori

Come riferisce Corsport, dopo lunghe trattative, i club hanno accettato una soluzione di compromesso: affiancare all’indice di liquidità altri due parametri, cioè: Indice di indebitamento.Costo del lavoro allargato (CLA), ovvero il rapporto tra costi di lavoro totali (ammortamenti + stipendi) e ricavi da diritti TV, sponsor e biglietteria.

Il CLA è il più impattante, perché condiziona direttamente il mercato di gennaio ed è ispirato alla squad cost rule UEFA, che fissa al 70% la soglia massima tra spese e ricavi. L’UEFA, infatti, è passata gradualmente dal 90% al 70% nel giro di pochi anni, spingendo verso un calcio più sostenibile.

I club a rischio: almeno 6-7 squadre fuori dai parametri

Secondo le prime analisi, 6 o 7 squadre di Serie A potrebbero non rispettare il limite CLA fissato a 0,8. Tra le più esposte ci sono: Lazio: pesante calo dei ricavi. Napoli: forte aumento dei costi per cartellini e ammortamenti. Anche diverse società medio-piccole sarebbero in zona rischio. Entro il 1° dicembre tutti i club hanno consegnato i documenti alla nuova commissione istituita dai ministri Abodi e Giorgetti e presieduta da Atelli, che ha sostituito la Covisoc. Entro metà dicembre arriverà il verdetto: chi non rispetterà i parametri riceverà un blocco “soft” del mercato, che permette comunque di operare, ma chiudendo la sessione a saldo zero.Nell’ultima valutazione di settembre risultavano potenzialmente esposte anche Sassuolo, Genoa, Pisa, Torino, Roma e Fiorentina. Alcune – tra cui la Roma – sarebbero rientrate grazie agli interventi diretti delle proprietà. Per altre il rischio rimane concreto.

Le nuove norme: incentivo sugli Under 23 italiani

La Figc ha respinto le pressioni dei club – soprattutto Atalanta e Napoli – che chiedevano di mantenere la soglia CLA a 0,8. Seguendo il piano economico-finanziario approvato nel marzo 2024, sarà invece introdotto un limite più severo: 0,7 a partire dalla prossima stagione. L’obiettivo è chiaro: rendere il sistema più sostenibile.

In cambio, i club potranno escludere dal calcolo del costo del lavoro gli investimenti sugli Under 23 italiani, un incentivo pensato per favorire la crescita dei giovani talenti.