Ecco la Juve di Spalletti
Juve sempre più “spallettiana”: la vittoria in Coppa Italia come svolta per il futuro
Bagliori di una Juventus sempre più spallettiana emergono con chiarezza. La vittoria in Coppa Italia sembra essere la porta verso il futuro che Luciano Spalletti sta costruendo passo dopo passo da quando, un mese fa, ha preso il timone dei bianconeri. Una rivoluzione non solo tattica ma anche filosofica, che richiede tempo — e ancora ne servirà — per essere completata.
Come riporta il Corriere di Torino, il successo al debutto contro la Cremonese, erano arrivati tre pareggi consecutivi che avevano riacceso dubbi e interrogativi. La risposta della Juve? Tre vittorie di fila in tre competizioni diverse: Bodø/Glimt, Cagliari e Udinese. Un filotto che profuma di inversione di rotta, netta e percepibile.
David e Openda: segnali forti per Spalletti. «Si completano, possono giocare insieme»
Il tecnico conferma: «Sono stati fatti passi avanti notevoli». E gli occhi vanno subito sull’attacco orfano di Vlahovic.
Jonathan David e Loïs Openda hanno sfruttato al massimo la loro occasione, offrendo indicazioni molto positive.
Juve più spallettiana anche in difesa: primi segnali di linea a quattro
La trasformazione riguarda anche il reparto arretrato. La Juventus sta iniziando a ragionare con concetti tipici del calcio di Spalletti:
in fase di costruzione si vedono i primi accenni di difesa a quattro, dove però «la differenza la fa la qualità del palleggio».
L’emergenza infortuni, però, non aiuta: oltre a Bremer e Rugani, la Juve perde anche Gatti, vittima di una lesione al menisco mediale del ginocchio destro. Sarà operato nei prossimi giorni e tornerà nel 2026. Le rotazioni, inevitabilmente, si accorciano.
Miretti e Koopmeiners tra i nuovi protagonisti: cresce la qualità del gioco
Contro l’Udinese si è vista la miglior versione della nuova Juve: giro palla più veloce, riconquista alta più convinta, maggiore coraggio nella gestione, più occasioni create
Spalletti esalta Miretti («vede oltre il primo passaggio, ha continuità mentale») e Koopmeiners, rinato da difensore ma sempre prezioso da centrocampista. Proprio l’olandese ha illuminato la gara con il filtrante che ha tagliato in due la difesa friulana per il gol del vantaggio.
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