Comotto: "Gara con la Juve arriva in un momento delicato, la Fiorentina dovrà giocare con il coltello tra i denti. Vlahovic e Kean non sono campioni"

Comotto: "Gara con la Juve arriva in un momento delicato, la Fiorentina dovrà giocare con il coltello tra i denti. Vlahovic e Kean non sono campioni"TuttoJuve.com
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di Redazione TuttoJuve

In vista di Fiorentina-Juventus, i colleghi di Radio Firenze Viola hanno intervistato Gianluca Comotto, ex difensore gigliato che ha ricoperto anche il ruolo di responsabile del settore giovanile. "Bisogna trovare soluzioni per uscire dalla crisi attraverso una quadra sulla formazione. Io non penso di aver mai vinto contro i bianconeri, ai miei tempi erano anche molto più forti. È una sfida che si sente da inizio settimana, arriva in un momento delicato per i viola che dovranno giocare con il coltello tra i denti".

Cosa ne pensa di Vanoli?
"Non lo conosco, ma mi sembra uno di temperamento. In tal senso pare una scelta azzeccata. La missione che gli è stata data è quella di ridare carattere alla squadra".

L'arrivo di Vanoli può essere paragonato a quello di Mihajlovic ai suoi tempi?
"Ti dico che Mihajlović, da persona grintosa quale era, non è entrato a gamba tesa, sapeva che allenatore c'era prima. È intervenuto con i suoi modi ma senza mettere in difficoltà un gruppo di giocatori che ormai aveva dato il massimo e doveva iniziare un ciclo nuovo. Il momento non è paragonabile a quello di oggi. Vanoli deve andare sulla componente mentale ma ciò non significa che deve strillare i ragazzi. Lo step è quello di far capire alla rosa che si deve lottare non per l'Europa ma per la salvezza. La rosa è ampia e lui può attingere tranquillamente a quella componente".

È più difficile marcare Vlahovic o Kean?
"Sono due giocatori ottimi e diversi, ma non due campioni. Il serbo è troppo fragile mentalmente. Kean ama attaccare la profondità e se è all'apice della forma fisica è devastante, Vlahovic è più da area di rigore".

Vede campioni nella Fiorentina?
"De Gea era un campione, ma il problema è più in generale per la Serie A, i campioni vanno in altri lidi dove ci sono più soldi. E poi gli italiani stanno facendo tanta fatica".