Chi usa di più i dati? In Italia non solo la Juve di Comolli
Su Gazzetta si approfondisce il tema dei dati anche con le parole di Daniel Comolli.
Oggi i club gestiscono un’enorme quantità di informazioni utili a migliorare prestazioni, prevenire infortuni e ottimizzare il calciomercato. Tra i dati più utilizzati troviamo: Eventi di gara: passaggi, cross, recuperi palla, duelli vinti. Metriche fisiche: metri percorsi, sprint ad alta intensità, carico di lavoro. Parametri biologici: qualità del sonno, risultati dei test clinici e prestazionali. Dati commerciali dei tifosi: abitudini d’acquisto, engagement, preferenze stagionali.
Gli algoritmi permettono di identificare giocatori sottovalutati, profili compatibili con un determinato sistema di gioco o talenti con alto potenziale.
I club possono: affidarsi a team di data analyst interni, oppure richiedere report a società specializzate (es. chi sono i migliori centrocampisti che attaccano la profondità, quali terzini funzionano meglio in un 4-3-3, quali difensori somigliano al profilo ideale del DS).
In Europa la situazione è eterogenea, ma la direzione è chiara: nessun grande club può più ignorare il potere dei dati.
In Italia: Il Como e' tra le realtà più avanzate, con oltre 10 ingegneri dedicati alla data analysis. Alla Juventus con l’arrivo di Comolli, i dati saranno al centro di ogni scelta tecnica e gestionale. Parma, Roma e club a proprietà americana sono abituati alla cultura dell’analisi in sport come basket, football e baseball. il Milan (modello misto) ha data analyst integrati con Milan Lab e gestione tecnica tradizionale. Lo riferisce Gazzetta.
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