Caressa: "I simulatori vanno espulsi. E basta col fallo sistematico"
Il giornalista di Sky Sport, Fabio Caressa, ha parlato della questione arbitrale in un'intervista concessa all'edizione odierna del Corriere dello Sport. Le sue parole: "È brutale, però va detto: gli spettatori ormai pagano per vedere soltanto un tempo - spiega il noto conduttore - I tifosi e i giovani in particolare si stanno stancando di questo calcio dominato dalle continue interruzioni e pieno di zero a zero. Il tempo effettivo in Serie A è sceso a 53 minuti? Tra punizioni, corner e rimesse, per riprendere il gioco ci vogliono almeno 40 secondi. Con 20-25 falli laterali a gara e con 60- 70 interruzioni del gioco, si perdono delle buone mezz’ore. Cosa infastidisce di più gli spettatori? Il non-gioco e l’ostruzionismo. Ma soprattutto le simulazioni, perché fermano il gioco per troppo tempo e perché sono l’emblema della scorrettezza. Anche per noi cronisti è sempre più difficile riempire tutti questi tempi morti. Come arginarle? Con il cartellino rosso, per me.
Non se ne può più di vedere gente a terra a ogni minimo contatto. Sono 27 i falli di media a partita? Ha ragione Capello: gli arbitri fi schiano troppo. E aggiungo: non puniscono chi invece fa del fallo sistematico una tattica. La chiamano SPA, come la sauna. Prima c’era il fallo tattico. Se lo commetti non per contendere il pallone ma perché l’avversario ti ha superato, allora deve scattare il cartellino".
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