Borsa, Juventus e Lazio in calo. Brilla Stellantis
Le Borse europee hanno archiviato la seduta con andamenti contrastanti, al termine di una giornata condizionata dallo stacco cedola di dodici società, dieci delle quali incluse nel paniere Ftse Mib. Un fattore che ha pesato su Piazza Affari, dove l’indice principale ha perso lo 0,85% fermandosi a quota 42.298 punti.
Performance diversificate anche nelle altre piazze finanziarie del Vecchio Continente. Parigi ha chiuso con un lieve calo dello 0,29% a 7.959 punti, mentre Francoforte è stata la migliore tra le principali Borse, con un progresso dello 0,64% fino a 23.239 punti. Londra è rimasta quasi invariata (-0,05% a 9.534 punti), mentre Madrid ha mostrato uno slancio significativo, in rialzo dello 0,92% a 15.967 punti.
Sul fronte obbligazionario, lo spread tra Btp e Bund decennali si è ridotto a 74,8 punti base, sostenuto ancora dall’effetto del recente miglioramento del rating italiano da parte di Moody’s, che ha portato il giudizio a Baa2. In calo anche i rendimenti: il decennale italiano è sceso al 3,44% (-1,9 punti base) e quello tedesco al 2,69% (-1,1 punti base).
La giornata è stata segnata principalmente dalla distribuzione dei dividendi, che ha inciso pesantemente su numerosi titoli di prima fascia. Tra questi figura Eni, che in giornata ha perso lo 0,8%, ma che al netto della cedola registra una flessione più marcata, pari al 2,4%. Situazione analoga per Banco Bpm: il titolo ha chiuso con un progresso dello 0,29%, ma depurato del dividendo il saldo è negativo per il 3,4%.
Effetto stacco evidente anche su Bper (-0,4% rettificato, -1,37% senza cedola), Mediolanum (in rialzo dell’1,34% con dividendo, ma in calo dell’1,95% senza), Intesa Sanpaolo (+0,22% con cedola e -3,1% al netto), Mediobanca (-0,8% rettificato, -4,16% senza dividendo), Poste Italiane (-0,83% con cedola, -2,73% senza), Recordati (invariata con cedola, -1,28% senza), Tenaris (-0,89% rettificato e -2,33% al netto dello stacco), Terna (-0,68% con dividendo, -1,98% senza) e Unicredit (+0,03% rettificato, -2,24% al netto).
Non sono mancate però alcune note positive. Interpump si è distinta con un rialzo del 3,45%, mentre Stellantis ha guadagnato il 3,4%, sostenuta dalle anticipazioni su un aumento della produzione della Citroën C3, necessario per far fronte a una domanda superiore alle aspettative. Bene anche Prysmian, in progresso del 2,72%, e Saipem, che chiude con un +2,92%; quest’ultima, insieme a Tim (+1,99%), beneficia delle stime favorevoli diffuse dagli analisti di Bloomberg sull’intero esercizio.
Tono opposto nel settore della difesa: Leonardo ha perso il 2,32%, penalizzata dal clima di maggiore distensione generato dai colloqui di pace sulla crisi ucraina a Ginevra. Meno pesante il calo di Fincantieri, che lascia lo 0,61%. Ferrari limita le perdite allo 0,15%.
Tra i titoli calcistici, Juventus registra una flessione dell’1,69%, mentre la Lazio chiude in ribasso dello 0,90%.
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