L'IMBOSCATA - Depressione nel giorno del primato nel girone. Futuro Juve indecifrabile. Dopo anni di silenzio, finalmente Arrivabene. Passione JWomen. "Paolorossi", l'indimenticabile dimenticato. Maradona o Pelè? Il più grande è stato un altro...

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
10.12.2021 00:35 di  Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA -  Depressione nel giorno del primato nel girone. Futuro Juve indecifrabile. Dopo anni di silenzio, finalmente Arrivabene. Passione JWomen. "Paolorossi", l'indimenticabile dimenticato. Maradona o Pelè? Il più grande è stato un altro...
© foto di Andrea Bosco

Questa Juve non mi appassiona. Non mi appassiona il gioco della Juve: prevedibile. Spero sbocci Kean, spero che i vari De Winter, Da Graca, Miretti, Soulè, magari Kaio Jorge ( per non parlare dei Ranocchia e Fagioli in prestito in serie B) possano diventare giocatori da Juve. Celebro Rugani: giocare (bene) ogni morte di papa è complicato.  E' strano: sono depresso nel giorno in cui (per grazia ricevuta) la Juve termina prima nel suo girone, mettendosi alle spalle quel Chelsea che a Londra l'aveva asfaltata . Non riesco ad immaginare quale possa essere il futuro di questa squadra  Magari la sorte l'assisterà nell'urna, lunedì prossimo e le farà evitare una delle “corazzate“ che si sono piazzate in seconda fascia.

Il prossimo impegno della Juve è a Venezia: tasso tecnico imparagonabile. Ma il Venezia, ben allenato da Zanetti, è formazione che corre e pressa . Sottovalutare l'impegno del “Penzo“ sarebbe una sciocchezza.

Dopo anni di silenzio (sovente irritante) le parole di Arrivabene, che ha chiesto  "rispetto“ per la Juventus, sono arrivate a proposito. Se errori ci sono stati, se colpe ci sono state, se comportamenti truffaldini ci sono verificati, la Juventus sarà chiamata (giustamente ) a  risponderne. Ma nel frattempo la canea mediatica che si è scatenata non è più ricevibile. Al pari dei magistrati “pescatori“. Al pari delle procure “sonnolente“.

Se i maschi non mi appassionano  la crescita delle ragazze, viceversa, mi sta “accendendo“. Il pareggio a casa del Chelsea, in una gara di grande difficoltà  spalanca (se la Juve batterà il Servette all'Allianz) le porte al prosieguo in Champion's. Cinque anni fa la Juve femminile non esisteva. Ora ha sul petto molte medaglie nazionali e in Europa hanno imparato a conoscerla e a rispettarla.  La Juve non è ancora al livello  delle migliori  formazioni continentali. Ma oggi, nessuno, neppure il Barcellona, io credo, si augurerebbe di incrociare  Bonansea e compagne.

Paolorossi ( come si recitava “tutto attaccato “ ai tempi del Mundial iberico) necessiterebbe di riconoscimenti. Magari uno stadio a lui intitolato. Moriva un anno fa. In un mondo dove si celebrano soprattutto gli eccessi è quasi  incredibile che la gente “comune“ ancora scriva centinaia di lettere ogni mese alla vedova di Paolo:  testimoniando affetto per quel goleador che fece vincere all'Italia un mondiale. E che le istituzioni del calcio hanno dimenticato .

Oggi vai alla Scala e  il regista Livermore ti propone un “Macbeth“ con una città che sembra quella di  “Blade Runner“ . Dove si ammazza con la spada ma ci si sposta in automobile.  Immagino che a  Verdi (per non parlare del Bardo)  siano “girati“ vorticosamente (nonostante l'eccellenza dei cantanti, del direttore Chailly e del Coro) nel   vedere  i protagonisti vestire  la “divisa“  (solite palandrane che dall'”Opera da tre soldi“ di Brecht  in poi, in teatro non mancano mai)  che profuma di fascismo .

Hanno  celebrato per un anno intero (anche con film occhiuti) Diego, il più grande, forse:  esagerato come una droga. Pablito era un rosso d'annata: deliziava il palato senza ubriacare. Non ho mai partecipato alla querelle sul “più grande“:  Maradona o  Pelè?  Ma se posso dire la mia  (io che li ho visti tutti)  i più incredibili sono stati, a mio parere, Garrincha e Sivori. Ma il più “grande“, credete ad un uomo anziano, è stato Alfredo Di Stefano, che in campo faceva il regista e i gol. E tante, tantissime altre cose : un giocatore che ha anticipato il futuro.  Quelli che organizzano il “Pallone d'Oro“ si sono dimenticati di ricordare  Paolo Rossi. Perché stupirsi?

“Quelli là“ (assieme ai giornalisti)  sono quelli che hanno truffato il polacco del Bayern. E  non hanno mai dato assegnato  il premio a Gigi Buffon.