Ricordate quel giorno? JUVENTUS-SIENA

La rivisitazione di alcune partite giocate dalla Juventus; storie di vittorie e di sconfitte per riassaporare e rivivere antiche emozioni
24.02.2013 13:15 di  Stefano Bedeschi   vedi letture
Ricordate quel giorno? JUVENTUS-SIENA
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© foto di Giacomo Morini

18 gennaio 2004: JUVENTUS - SIENA 4-2

JUVENTUS: Buffon; Birindelli (dal 53' Tudor), Ferrara, Montero e Zambrotta; Camoranesi, Conte (dal 75' Iuliano), Appiah (dal 66' Tacchinardi) e Nedved; Del Piero e Trézéguet.
Allenatore: Lippi.
SIENA: Rossi; Cirillo, Delli Carri (dal 66' Menegazzo), Mignani e Cufrè; Taddei, D'Aversa, Vergassola e Guigou (dal 66' Lazetic), Flo e Chiesa (dal 46' Ventola).
Allenatore: Papadopulo.
ARBITRO: Bolognino di Milano.

 

"REPUBBLICA":

Era l'osservato speciale, l'esame l'ha superato a pieni voti. Alessandro Del Piero risponde con una tripletta a chi lo ritiene un peso, ritrova goal, sorriso e condizione, facendo male alla difesa di un buon Siena che esce sconfitto per 4-2 da un Delle Alpi completamente innevato.

Condizioni proibitive a Torino per le forti nevicate che si sono abbattute sulla città, ma la Juve è stata anche più forte del maltempo. L'altro osservato speciale era Trézéguet ed anche il franco/argentino ha superato l'esame, segnando un gran goal e ricevendo l'abbraccio convinto di tutti i compagni.

Si comincia: dopo tre sopralluoghi sul terreno del Delle Alpi, Bolognino decide di far giocare la gara, campo completamente bianco per la neve, linee e pallone di colore rosso. Birindelli per Thuram, Conte per Tacchinardi, poi Juve in formazione tipo con la coppia Del Piero - Trézéguet in avanti. In panchina l'imbronciato Di Vaio. Nel Siena debutta l'ex Toro Vergassola che affianca D'Aversa, in avanti Flo - Chiesa con Ventola in panchina. Impossibile giocare palla a terra e così Juve - Siena somiglia ad una vecchia gara di calcio inglese: palla lunga e pedalare.

Le condizioni del campo dovrebbero favorire il Siena e penalizzare la Juve, più tecnica di un Siena che, comunque, ha sempre fatto della manovra uno dei propri punti di forza. Buon inizio dei toscani che danno l'impressione di adeguarsi meglio alle condizioni del campo, ma al 14' Delli Carri commette una grossa ingenuità, falciando in area Conte. Rigore netto che Del Piero trasforma.

Juve in vantaggio e gara in discesa per i Campioni d'Italia che, su un campo ai limiti dell'impraticabilità, devono soltanto gestire il risultato. Tatticamente la gara ha poco da raccontare, in campo si distinguono i giocatori muscolari come Cufrè, Flo, Montero, Nedved e Zambrotta. Al 37' la Juve raddoppia, sul cross di Zambrotta, Trézéguet si inventa un'acrobazia vincente, anticipando Mignani e deviando con l'esterno destro alle spalle di un Rossi non esente da colpe.

Partita chiusa dai due bomber tristi che ritrovano goal e sorriso, rispondendo al polemico ed imbronciato Di Vaio che ha comunque il diritto di chiedere maggiore spazio. Ma Del Piero non è sazio, il capitano ha una gran voglia di dimenticare polemiche e momento no sul campo.

È sempre lui a scardinare la difesa toscana, al 13' della ripresa costringe D'Aversa al fallo in area, ancora rigore ed ancora goal di Pinturicchio che, però, ha un altro sfizio da togliersi: un goal su azione. L'occasione d'oro gliela offre ancora Delli Carri che fallisce l'aggancio e lancia a rete Del Piero che, tutto solo, con un preciso piatto destro firma il 4-0.

Gara chiusa, Del Piero felice, Juve già con la testa sotto la doccia. Grosso errore perché il Siena ha orgoglio e voglia di ridurre un passivo che non merita. Buffon, non in giornata, atterra Lazetic, rigore che Ventola trasforma al 26'. Non passano neanche dieci minuti e Ventola si inventa un gran goal per il 4-2. Juve in balia dei toscani, Ferrara si fa male quando Lippi ha già effettuato le 3 sostituzioni.

Il Siena ci crede, ma Flo, al 37', sfiora soltanto la traversa con un bel colpo di testa. Finisce 4-2 per la Juve che ritrova Del Piero, ma che conferma le difficoltà di una difesa ancora una volta troppo allegra nonostante la buona prova di Montero.


"CORRIERE DELLA SERA":

Perché la Juventus, alla fine, è la migliore? Perché vince, certo, e sotto qualsiasi cielo, anche sotto a questo, che sparge neve a tutto spiano. Ma soprattutto perché è sempre un passo avanti ai comuni mortali. Ad esempio, non fa spalare la neve sulla rampa che porta alla tribuna, al massimo può scivolare qualche spettatore (ormai sono la voce meno redditizia tra i ricavi dei club), ma piazza due "peones" dietro le panchine che per tutta la partita hanno il compito di tenere visibile, spazzando la neve, il nome dello sponsor sulla copertura. Ad esempio, protegge i suoi investimenti, come Alex Del Piero, li avvolge da un'ovattata coltre di buone parole, di fiducia. Vera o falsa che sia, alla Juve la parola crisi viene subito respinta, smentita, coperta. Così il giocatore che, secondo alcuni punti d'osservazione, otto giorni fa a Marassi era talmente irritato per una sostituzione a pochi minuti dalla fine da mandare al diavolo l'allenatore, diventa il protagonista assoluto della nevicata sul Delle Alpi.

Alex segna 3 goal, 2 su rigore, uno rapinoso, sembra che abbia le racchette ai piedi, a differenza di quasi tutti gli altri che fanno molta fatica a muoversi con la palla rossa tra i piedi, tra le righe dello stesso colore tracciate prima della partita per segnare la via in mezzo alla tempesta. Difficile giocare la palla, bisogna tentare di tirare al volo, fare numeri di magia ed, infatti, a parte i 3 rigori, i 3 goal normali sono piccole prodezze.

Bisogna osare ed il primo a provarci è Delli Carri con un destro dal limite che Buffon respinge. Lo stesso difensore, però, pochi minuti dopo apre la strada al successo bianconero con un fallo su Conte: Del Piero trasforma il rigore. L'errore con l'Udinese, proprio sullo stesso dischetto, è dimenticato. Dopo il vantaggio la partita scivola via per la Juve, mentre il Siena, di cui si intravede, tra i fiocchi di neve, una buona organizzazione ed una discreta capacità tecnica, viene penalizzato dalle condizioni difficili. Trézéguet (37') si esibisce in una spaccata (forse in gioco pericoloso), in anticipo su Mignani, per deviare alle spalle di Rossi il pallone del 2-0.

Partita avviata verso la sponda bianconera, verso la terza vittoria consecutiva dell'anno, verso la conferma del gennaio bianconero, quello dove le ciambelle riescono col buco, malgrado i buchi. Già, perché se la Juve segna in modo strabiliante (38 goal), subisce anche in maniera imbarazzante (18 reti, la peggiore difesa tra le prime della classe). Il secondo tempo contro il Siena ne è una piccola dimostrazione.

D'Aversa, al 12', azzanna lo scatenato Del Piero che realizza anche il secondo rigore. Poi, Alex il cannibale, approfitta di una corta respinta di Delli Carri per firmare la sua tripletta ed il 4-0 per la Juve. Partita conclusa? Nient'affatto. Se Del Piero è rinato, anche il Siena può segnalare un ritornato speciale.

Nicola Ventola viene spinto nella tormenta da Papadopulo al posto di Chiesa i cui sprint sono zavorrati dalle condizione atmosferiche: l'ex interista prima approfitta di un rigore causato da una sconsiderata uscita di Buffon su Lazetic, poi irride il portiere con un tocco da sotto (ora volgarmente chiamato cucchiaio). È il 35' e la Juve si ritrova in 10, perché Lippi ha esaurito le sostituzioni e Ferrara, infortunato, è finito all'ala destra, come si faceva un tempo per chi non era più in grado di servire la causa. Flo un attimo dopo sfiora il goal su calcio piazzato eppoi costringe Buffon alla respinta; nel finale viene anche annullato a Menegazzo un goal regoalare per pochi centimetri. Se una di queste occasioni si fosse concretizzata, gli ultimi minuti della Juve sarebbero stati estremamente trafficati.

Ma la Juve è la Juve, oltreché per tutte le cose elencate, compresi gli ometti che tengono visibile lo sponsor, perché sa reggere anche nelle situazioni più difficili. Moggi avrà comprato le catene.