Koopmeiners aveva bisogno di tranquillità, non di parlare dei 60 milioni
Sarebbe bello poter cancellare dal vocabolario "i 60 milioni di Koopmeiners". Perché è evidente che sia il freno a mano che ha ostacolato l'ascesa dell'olandese dalla Juventus. Da pietra angolare di Thiago Motta a riserva con Igor Tudor, averlo messo dietro nella difesa a tre può anche essere un modo per proteggerlo. Perché è evidente che in questo momento allontanarlo dalla porta lo può anche togliere da alcune critiche. Perché in questo periodo tutti quanti guardano più ai numeri, fra gol e assist, che alle prestazioni. Averlo da braccetto di difesa può dargli una tranquillità che nell'ultimo periodo era stata perduta.
Questo perché all'Atalanta aveva fatto benissimo. Anche in finale contro il Bayer Leverkusen ha giocato una gara leonina, straordinaria, ma nessuno lo aveva messo in croce perché i tre gol li aveva segnati Lookman. Alla Juventus sembrava dovesse essere il secondo a segnare, dopo Vlahovic, solo per i milioni pagati.
Spalletti forse lo ha capito. Più che parlare dei milioni, ha bisogno di tranquillità. Di essere centrale, seppur defilato, più dietro le quinte. Per ritrovare una maglia da titolare con continuità, senza essere sempre messo in discussione. Spalletti serve anche a questo, a fare da parafulmine per i nuvoloni che si possono addensare sulla Juventus.
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