Spalletti è il parafulmine perfetto in questa situazione. Da capire se basterà, perché in Nazionale non ci è riuscito. Comolli ha fatto una scelta perfetta, da capire se ne seguiranno altre

Spalletti è il parafulmine perfetto in questa situazione. Da capire se basterà, perché in Nazionale non ci è riuscito. Comolli ha fatto una scelta perfetta, da capire se ne seguiranno altreTuttoJuve.com
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Oggi alle 00:10Il punto
di Andrea Losapio

Luciano Spalletti è stata la scelta perfetta per la Juventus. Inutile dire molto altro, perché c'erano due stagioni con errori differenti: Thiago Motta eccessivamente investito di responsabilità e Giuntoli ad averlo assecondato in tutte le scelte, poi Igor Tudor che non è stato profeta in patria perché non aveva il pedigree per sottostare a certe pressioni. Spalletti ne è abituato con il lavoro giornaliero, con la nazionale italiana non ci è riuscito. Quelle erano poche partite e giocate così così, fino alla sconfitta pessima contro la Norvegia.

Qui potrà avere del tempo, ma è il parafulmine delle possibili critiche che arriveranno. Vlahovic era preso di mira, così come Koopmeiners. Scegliere un altro allenatore non avrebbe avuto lo stesso impatto. Forse Roberto Mancini che, però, non ha avuto delle parole buone per la Juventus in passato e rischiava di essere visto come una scelta contro lo stile Juve, se ce n'è ancora. Spalletti ha dalla sua lo Scudetto con il Napoli, pur avendo vinto relativamente poco in carriera.

Ed è qui che dovrà migliorare. Perché se è vero che ha fatto quasi sempre bene nei suoi primi anni, non ha quasi mai vinto, pur allenando da trent'anni. O meglio, non lo ha fatto ad altissimi livelli, seppur abbia allenato Roma e Inter. La Juventus ha un minimo obiettivo, come tutti, il quarto posto. Da lì in poi servirà fare il salto di qualità e non censurarsi. Non pensare che la sua permanenza possa dipendere solo da quello, ma concentrarsi su tutto il progetto e il prodotto. Solo così potrà esserci qualcosa di più.

Però Comolli ha fatto la scelta più giusta, vedendo le circostanze. Da capire se anche le prossime (come quella del direttore sportivo) saranno alla stessa altezza.