Il passato sta diventando un fardello, non uno stimolo…

Il passato sta diventando un fardello, non uno stimolo…TuttoJuve.com
Oggi alle 00:27Il punto
di Fabrizio Ponciroli

Oggi sono stato ad un evento Sky. Hanno presentato il nuovo documentario “1996, l’anno di Del Piero”. Di fatto, viene ripercorso il magico anno in cui Pinturicchio si è consacrato a livello mondiale. Un anno, il 1996, in cui la Juventus ha vinto la Champions League e la Coppa Intercontinentale. Vedere Del Piero emozionarsi a ripensare a quel fantastico periodo mi ha toccato nel profondo. In effetti, è stato un periodo sublime in cui il bianconero andava di moda ovunque.

Attenzione, chi segue la Juventus da un po’ di tempo (come il sottoscritto, ahimè), sa che di “anni magici come il 1996” ce ne sono stati moltissimi nella storia della Vecchia Signora. Il palmares è corposo, così come le vittorie indimenticabili. Se ripenso a quando vedevo, su Rai 1, a 90° Minuto, le gesta della Juventus di Platini e Boniek, vengo dilaniato dalla nostalgia ma, contestualmente, è tanto l’orgoglio di aver avuto l’onore di vivere quelle imprese “live”, non per sentito dire.



Tutta questa filippica per arrivare ad una riflessione, forse amara. Tutto questo glorioso passato, con vittorie narrate più e più volte, è ancora uno stimolo per chi gioca ora con la casacca bianconera? Non so, personalmente mi pare più un fardello. È come se, chi c’è ora, faccia fatica a fare i conti con “gli anni magici bianconeri”. Cerco di essere più diretto. Come si deve sentire David se qualcuno gli racconta di attaccanti che hanno fatto la storia della Juventus come Boniek, Vialli, Trezeguet o Higuain? Magari non è interessato alla storia del club ma, ovunque ti giri, a Torino, la storia della Juventus ti segue passo dopo passo.

Ho la (brutta) sensazione che non sia affatto facile per i giocatori di oggi giocare nel club più titolato d’Italia e tra i più popolari al mondo. Anche perché, rispetto al passato, è più complicato imporsi al giorno d’oggi. Un tempo, la Juventus poteva scegliere i campioni che voleva. Oggi, ci sono tanti altri club che hanno diritto di precedenza sui veri campioni. Come se non bastasse, la personalità dei campioni del passato non è “trasmissibile” con una semplice chiavetta USB. Devi avere dentro lo spirito bianconero, è sempre stato così e sempre lo sarà.

Forse sarà anche per questi motivi che custodisco gelosamente tutte le versioni vincenti e splendide delle Juventus di un tempo. Guarderò il documentario “1996, l’anno di Del Piero” e, lo so già, l’emozione sarà forte soprattutto perché non ho idea se torneranno simili “anni magici”. Che sia chiaro: la speranza è l’ultima a morire ma è sempre più complicato “essere da Juventus”.