Davide Lanzafame: "A questa Juve puoi dire soltanto brava, Paratici miglior dirigente italiano. CR7? Avevo scommesso con mia moglie che non sarebbe arrivato a 25 gol. Su Bonucci e Icardi..."

"Sono orgoglioso di aver vinto il trentesimo titolo nel centoventesimo anno di storia del Ferencváros, è davvero tantissima roba. Questo è il secondo campionato conquistato in Ungheria, per la mia storia qui è una soddisfazione tripla". La voce è rotta dall'emozione, seppur distanti si percepisce tanta felicità dalle parole di Davide Lanzafame, il made in Italy che ancora una volta fa fare bella figura al belpaese all'estero. La nostra redazione lo ha contattato, telefonicamente, per parlare anche del momento bianconero e non solo:
Hai vinto uno scudetto da outsider con l'Honved e uno da favorito con il Ferencváros che si può definire la Juventus d'Ungheria. Quale è stato il più bello dei due?
"Non eravamo i favoriti perché il MOL Vidi, i campioni in carica, puntavano a vincere nuovamente. Il Ferencváros è una squadra che punta sempre a trionfare, negli ultimi quindici anni ha vinto tre campionati con quello di quest'anno e l'aspirazione della società è quello di continuare su questa strada. Sicuramente quello con l'Honved è stato sorprendente, ma un campionato è sempre difficile vincerlo".
Giusto il tempo di far passare qualche settimana e ci sarà la voglia di rivincere il campionato.
"E' questo l'obiettivo di tutti noi, vogliamo ripeterci e affrontare al meglio i preliminari di Champions League. E' da tanti anni che il Ferencváros non gioca una competizione così importante, ma il prossimo obiettivo è di entrare all'interno dei gironi di Europa League. Adesso vedremo che cosa saremo in grado di fare, sicuramente ce la metteremo tutta per far bene".
E' giusto definire la stagione dei due volti quella vissuta dalla Juventus quest'anno? E' stato questo il tuo pensiero dall'Ungheria?
"Per quanto riguarda il campionato si è allenata anche quest'anno, vincere non è mai così scontato e il voto è sempre altissimo quando lo si vince in Italia. Bisogna dire soltanto bravi a questi giocatori, l'ottavo di fila non era mai riuscito a nessuno in Italia. L'asticella nella Juventus si è alzata di molto, ogni anno per la critica deve sempre vincere la Champions perché manca da parecchi anni ma non è così. Come dice giustamente Allegri, a marzo bisogna vedere la forma fisica dei giocatori e la Juve è arrivata un po' acciaccata. Ronaldo l'ha risolta agli ottavi, ma nel turno successivo ha trovato un outsider di assoluto valore. Ci può stare, fa parte del gioco e bisogna accettarlo. Questa squadra deve essere orgogliosa del percorso intrapreso".
Troppo forte la Juventus o troppo deboli le avversarie che non ci hanno mai creduto?
"A mio parere, il Napoli era all'altezza della situazione ed è riuscita a battere i pronostici di inizio anno mentre Inter e Roma al di sotto del livello che potevano mostrare. Specialmente i nerazzurri, 25 punti di distacco dalla Juventus sono davvero troppi".
Da collega, quale è stato l'impatto di CR7 in Italia? Te lo aspettavi così dirompente oppure pensavi segnasse di più?
"Feci una scommessa con mia moglie e le dissi che non avrebbe fatto più di 25 gol. Non lo dico perché sottovaluto le sue capacità, bensì perché conosco il tatticismo estenuante delle squadre che affrontano la Juventus. Sapevo molto bene che sarebbe stato difficile segnare le stesse marcature della Liga. A 21 gol e con poche giornate al termine, potrà ancora migliorarsi. Ronaldo è un giocatore indiscusso che non ha bisogno di dimostrare ciò che vale, è un trascinatore e un top per il campionato italiano".
Come si sono comportati i tuoi ex compagni di squadra Bonucci e Chiellini?
"Si sono comportati come sempre: per Chiellini non è più una novità visto che ormai primeggia da più di dieci anni, per Bonucci non era affatto facile dal Milan specialmente dal punto di vista psicologico. E' un ragazzo molto forte che ha saputo subito riconquistare la piazza e i tifosi, ha dimostrato grande professionalità, grande testardaggine e grande umiltà perché tornare indietro sulla scelta fatta nell'estate precedente non era affatto semplice. Era conscio che nessuna delle due tifoserie avrebbe accettato questa decisione, lui ne è sempre stato consapevole e ha preferito far parlare il rettangolo verde che è sempre il giudice supremo di queste situazioni".
Parlando nuovamente di Champions, la Juventus avrà un Ramsey in più per cercare di conquistarla. Come si può migliorare questa squadra?
"E' sempre difficile innalzare il livello di una squadra già al top, per Paratici e la dirigenza sarà un lavoro arduo ma hanno acquistato Ramsey che è un giocatore intelligente e soprattutto l'acquisto è arrivato a parametro zero. Anche qui, la Juve ha dimostrato di essere sempre all'avanguardia. A tal proposito vorrei fare i complimenti a Paratici, l'ho conosciuto nell'esperienza in bianconero e penso sia il migliore in assoluto in Italia".
E quale giocatore ti piacerebbe vedere a Torino?
"Forse un difensore anche se c'è Rugani a cui la società darà più spazio e fiducia. Magari una punta che potrebbe affiancare Ronaldo, ritengo Icardi molto allettante ma non è sicuramente il miglior partner per il portoghese. Anche se potrebbe essere una alternativa valida: il ragazzo ha voglia di riscatto ed è un cecchino formidabile in area di rigore".
Sei stato calciatore della Juventus ai tempi di Delneri, quando la società bianconera stava vivendo il suo momento peggiore dal post Calciopoli. Personalmente, in quel periodo, avresti mai immaginato questo tipo di ascesa? Dal punto di vista della critica, l'idea non era affatto questa.
"In quell'epoca era impensabile immaginare questo, la mentalità era sempre questa ma neanche il migliore dei maghi poteva prevedere un epilogo del genere. Non è più di tanto una sorpresa, negli otto consecutivi i più incredibili sono stati i primi tre con Conte. E' chiaro che anno dopo anno la Juve è diventata sempre più forte, Milan ed Inter per vicissitudini societarie sono andate in basso e questo l'ha avvantaggiata. Non bisogna dimenticarsi di quelli vinti da Allegri, ma quelli con il tecnico pugliese hanno fatto da apripista".
Si ringrazia Davide Lanzafame per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.