ESCLUSIVA TJ - Angelo Peruzzi: "Lo scudetto del '98, meritato sul campo! Conte mi ricorda il primo Lippi"

28.10.2011 07:30 di  Gaetano Mocciaro   vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Angelo Peruzzi: "Lo scudetto del '98, meritato sul campo! Conte mi ricorda il primo Lippi"
TuttoJuve.com
© foto di Federico De Luca

In esclusiva per TuttoJuve.com è intervenuto Angelo Peruzzi, indimenticato portiere bianconero degli anni '90. In vista dell'importantissima sfida contro l'Inter abbiamo analizzato la situazione in casa Juve e Inter facendo anche un tuffo nel passato.

Angelo Peruzzi, la storia si ripete. Come ai suoi tempi Inter-Juve vedrà i nerazzurri in affanno e i bianconeri in vetta

“Vero, però ricordiamoci che parliamo di Inter-Juventus, una partita che prescinde da come stanno le squadre. La Juve in questo momento va bene, ma nel derby d’Italia può succedere di tutto”.

Lei ha giocato in entrambe le squadre, anche se la militanza in bianconero è stata molto più lunga e soddisfacente. Tiferà Juventus?

“Non ho mai fatto il tifo per una squadra in particolare, certamente alla Juventus conservo bellissimi ricordi in cui abbiamo vinto tutto, mentre all’Inter sono stato solo un anno. Mi aspetto solo di vedere una bella partita”.

Che ricordi ha delle sfide fra Juve e Inter? La prima partita che ci viene in mente con Lei in campo è quella famigerata del 1998…

“Tutti la ricordano, quella partita. Ma di certo non è stato il mio Juve-Inter più bello. Penso, anzi, che quella gara non fu né affascinante né avvincente. E poi vorrei precisare che quella era una Juve che si era guadagnata lo scudetto sul campo, non di certo per gli episodi di quella partita! Chi pensa che lo scudetto sia stato deciso in quella domenica si sbaglia di grosso, il titolo lo meritavamo noi per il campionato disputato e come giusto che sia stato l’abbiamo vinto!”

Come vede il suo ex compagno di squadra Conte? Siete arrivati alla Juve quasi in contemporanea

“Esatto. Io arrivai nell’estate del ’91, lui a novembre. Come sta allenando mi piace molto, perché cerca di dare un’impronta di gioco alla sua squadra, cercando di farla diventare una grande squadra. Un po’ come fece Marcello Lippi quando arrivò alla Juve. Conte ha imparato da lui come dagli altri grandi allenatori che ha avuto e sta facendo tesoro di ciò”.

Che ricordi ha della sua parentesi all’Inter?

“Fu un anno tribolato. Avevamo una grandissima squadra e le partite iniziali le stavamo vincendo tutte. Poi si sono fatti male Ronaldo e Vieri e abbiamo incominciato a zoppicare, iniziavano ad arrivare i risultati negativi e alla fine abbiamo chiuso soltanto al quarto posto. Un peccato, perché l’obiettivo era quello di vincere il campionato”.

Un anno a Milano e poi il trasferimento alla Lazio. Cosa successe?

“Il trasferimento fu anche per mia volontà. Vedevo nella Lazio una buonissima squadra e un riavvicinamento a casa. Moratti mi diede il benestare e così sono tornato a Roma. Voglio sottolineare che a Milano mi ero trovato bene e non avevo avuto alcun problema. La mia fu semplicemente voglia di avvicinarmi a casa”.

Lei è stato un grande portiere, condizionato spesso dagli infortuni. Una cosa che si sta ripetendo negli ultimi anni a Gigi Buffon

“Quando hai un problema alla schiena, ed è successo a Buffon, per un portiere è difficile allenarsi bene, perché qualche dolorino arriva sempre. Diventa difficile conviverci e di conseguenza arrivano anche gli stop”

Intanto la grande scuola italiana accusa segni di crisi: in serie A 11 portieri titolari su 20 sono stranieri.

“La scuola italiana è in flessione, perché da una parte sono cresciuti negli altri Paesi, dall’altra noi ci siamo seduti sugli allori. Di conseguenza succede che un campionato come il nostro passa dall’avere solo portieri italiani a vedere le porte occupate prevalentemente da stranieri. Da parte mia posso dire che bisogna insegnare la tecnica alle nuove leve, perché inizia a esserci carenza. Insegnano a usare i piedi e meno a bloccare la palla. Qui in Italia, comunque, ci sono degli under 20 interessanti: Leali, Bardi, Perin possono fare molto bene.”