Il filotto è servito nel segno dei capitani. Occorre alzare il livello del gioco per puntare ancora più in alto.

08.01.2023 00:30 di  Alessandro Santarelli   vedi letture
Il filotto è servito nel segno dei capitani. Occorre alzare il livello del gioco per puntare ancora più in alto.
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Nel giorno del capitano Gianluca, la risolve il capitano Danilo. Nel giorno della struggente lettera di Pessotto che ha commosso lo stadium e tutti i tifosi bianconeri, la decide una splendida giocata di Federico Chiesa, uno che porta la Juventus stretta dentro il cuore. Nel giorno del dolore, del ricordo e del profondo amore per Luca Vialli, la Juventus mette a segno il suo filotto, fatto di 8 vittorie tutte senza subire gol. Il secondo uno a zero consecutivo, ricalca a grandi linee la prova di Cremona: poco spazio al gioco, un primo tempo che lascia tanti dubbi,  una ripresa che  non mette in mostra niente di straordinario ma almeno offre la sensazione di una squadra votata all’attacco. Ancora una volta la rete arriva nell’ultima fase di gioco, ancora una volta con gli uomini che entrano dalla panchina, Paredes e Chiesa che confezionano, quest’ultimo con una giocata da campione, il cioccolatino che Danilo scarta, regalando tre punti pesantissimi alla vecchia Signora.

Rispetto a Cremona la formazione iniziale non sembra sbagliata, ma è l’atteggiamento che non cambia. Squadra a tratti rinunciataria, troppo spazio tra centrocampo e attacco, Kean spesso e volentieri lasciato a predicare nel deserto. Eppure le occasioni per passare non mancano, ma la sensazione di regalare 45 minuti non passa neppure stavolta. Allegri, al quale va il merito di aver costruito questo filotto basandolo sulla solidità della difesa, parla di dover alzare l’asticella. Tutto giusto e comprensibile, ma se la Juve non si metterà in testa di aggredire diversamente la partite, diventerà abbastanza complicato riuscire a farlo. Attenzione, nessuno si deve dimenticare delle grandi difficoltà nel girone di Champions, che sono costate la bruciante eliminazione. In Italia si può giocare sul “ corto muso” in Europa no, dunque alzare l’asticella deve coincidere con un cambio seppur graduale, della mentalità. Sia chiaro, nelle 8 vittorie consecutive, nelle 8 gare senza prendere gol, non c'è casualità o semplice fortuna, ma una strategia ben chiara e definita. Strategia che però, magari con il rientro graduale dei " campioni", basti guardare la prova di Di Maria, praticamente da fermo in grado di fare la differenza, deve assolutamente cambiare.    

Il ritmo basso, le trame spesso prevedibili sono i lati negativi di questa nuova partenza, i cambi azzeccati, la lettura della gara e la buona condizione della squadra quelli positivi.Il temporaneo secondo posto a 4 punti dal Napoli, a meno di una settimana dalla sfida del San Paolo, devono rappresentare solo un punto di partenza. I rientri dei giocatori, un tassello sul quale fare affidamento, la crescita del livello di gioco, un elemento imprescindibile per guardare ancora con più fiducia al futuro.