Qui Tuttosport - Xavier Jacobelli: "Il peccato originale che la Juve non riesce a cancellare: è senza gioco"

30.01.2023 00:18 di Xavier Jacobelli Twitter:    vedi letture
Qui Tuttosport - Xavier Jacobelli: "Il peccato originale che la Juve non riesce a cancellare: è senza gioco"
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Ogni lunedì la redazione di Tuttojuve.com analizza i temi caldi del nostro calcio con una delle firme più autorevoli del giornalismo sportivo italiano, Xavier Jacobelli, editorialista di Tuttosport. Ecco il suo intervento:

"Brucia alla Juve, eccome se brucia, la seconda sconfitta in campionato con il Monza, una delle squadre in questo momento fra le più in forma e che può battere chiunque. Quattro mesi dopo l'1-0 dell'andata, dieci giorni dopo aver fatto dannare i bianconeri nella corsa ai quarti di Coppa Italia, la squadra brianzola si è ripresentata allo Stadium testa alta e petto in fuori, vincendo con pieno merito. All'organizzazione tattica e alla splendida condizione atletica dei solisti di Palladino, ha fatto riscontro il peggior primo tempo stagionale degli uomini di Allegri e una ripresa che li ha messi definitivamente in ginocchio.

Se la sincerità dell'irriconoscibile Di Maria è apprezzabile ("Il -15 pesa, ma non abbiamo scuse"); se l'avvertimento dell'allenatore deve scuotere la squadra ("Servono punti per la salvezza, altrimenti ci facciamo male"), la prestazione con il Monza ha confermato quanto la Juve sia sempre prigioniera del suo peccato originale. Non ha un gioco o meglio ha un gioco senza qualità, arruffone e arruffato, lento e prevedibile, utilitaristico e per ciò stesso votato al primo avverso stormir di fronde, che poi diventa tempesta.

Nessuno misconosce il pesante contraccolpo psicologico causato dalla sentenza del Tribunale d'appello federale, in attesa del Collegio di Garanzia e di tutto ciò che possa scaturire dagli sviluppi dell'inchiesta Prisma e dell'indagine Chinè sugli stipendi congelati, prorogata di 40 giorni. Ma, nel frattempo, c'è una stagione da salvare: in campionato, in Coppa Italia e in Europa League. E se la Juve non cambia registro, non va da nessuna parte né tantomeno può essere Allegri il capro espiatorio tecnico.

Qui si chiama in causa il ruolo dei giocatori. Se c'è un momento in cui devono dimostrare a se stessi, alla società e ai tifosi che la Juve viene prima di tutto, il momento è questo. E le risposte devono essere date sul campo, non sui social con gli hashtag, gli slogan, le dichiarazioni di resilienza" fino alla fine" che, malauguratamente, si squagliano come neve al sole quando vai in campo e il Monza ti affonda in casa tua con manifesta superiorità. La Juve ha in organico due campioni del mondo e un ex campione del mondo: i primi hanno dato tutto in Qatar, hanno vinto il titolo facendo impazzire l'Argentina, ma è come se fossero ancora a Doha: a Torino sono andate in campo le loro controfigure. Il terzo, a nome Pogba, ieri ha vissuto il giorno n.203 da quando ha rimesso piede alla Continassa, eppure, nemmeno stavolta ha giocato, nonostante Allegri avesse dichiarato alla vigilia che fosse finalmente disponibile. Giovedì, la Juve contenderà alla Lazio l'ingresso nella semifinali di Coppa Italia: sbagliare è umano, perseverare non deve essere juventino.