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La speranza di Mazzia: "Dobbiamo aggrapparci a San Yildiz, ma quanta mediocrità nella Juve. Tudor? La spada di Damocle lo accompagnerà fino alla fine"

13.05.2025 12:00 di  Mirko Di Natale   vedi letture
ESCLUSIVA TJ - La speranza di Mazzia: "Dobbiamo aggrapparci a San Yildiz, ma quanta mediocrità nella Juve. Tudor? La spada di Damocle lo accompagnerà fino alla fine"
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"Tutti parlano della Juventus e nessuno trova una soluzione. Continuano a cambiare, non ultimo l'allenatore, ma la situazione è un po' controversa. Purtroppo la confusione di cui parlo la si sta vedendo in campo, visti i risultati altalenanti". Non ci gira di certo intorno Bruno Mazzia, ex giocatore bianconero dal 1959 al 1962 e dal 1964 al 1966), per parlare approfonditamente degli ultimi avvicendamenti in casa Juve e non solo:

Con la Lazio c'è stata anche tanta sfortuna.

"Sì c'è stato il rosso a Kalulu e quel gol preso in cui Zaccagni fa fallo su Gatti, ma sono episodi che in una gara possono accadere. Ormai mancano due partite alla fine del campionato e vediamo come andrà a finire, di sicuro la stagione non è stata positiva. Se vogliamo cercare i colpevoli o addossare le colpe, quello è un altro discorso a prescindere, ma per la Champions non è ancora finita".

Ci credi abbastanza alla qualificazione in Champions?

"Certo, da tifoso spero sempre il meglio per la Juventus".

Quanto sarà importante per la Juventus recuperare il suo numero 10 che tornerà dopo la squalifica di due giornate?

"Si è notata la sua assenza, questo perché Kenan è il giocatore con i colpi migliori nella squadra. Tutti quanti ci aggrapperemo a San Yildiz per le prossime due sfide, ma questa cosa non sarà positiva".

Come mai dici questo?

"Perché se ti aggrappi ad un solo giocatore, vuol dire che il contesto non è all'altezza. Sì ci sono dei buoni giocatori in questa Juventus, ma c'è anche tanta mediocrità".

Ti riferisci a qualcuno in particolare?

"No, preferisco non fare nomi. Parlo in generale".

Che ne pensi di Tudor?

"Tudor è subentrato in un momento in cui la squadra stava piangendo ed è riuscito un po' a rimetterla in ordine. Mi piacerebbe se continuassero con lui. Non è un allenatore da non considerare, ma ha un contratto in scadenza a giugno e non si è ancora capito se rimarrà o meno. Queste sono situazioni anomale che ai miei tempi non succedevano, il fatto di essere in bilico è per lui una spada di Damocle continua che lo accompagnerà fino alla fine del contratto. Il paragone è un po' alla politica, ma questo è un altro discorso".

Si ringrazia Bruno Mazzia per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.