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Quadrini, ex allenatore Barrenechea: "Sogno realizzato, mentalità vincente e grande personalità. Futuro? Vorrei finisse la stagione in prima squadra"

01.03.2023 11:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Quadrini, ex allenatore Barrenechea: "Sogno realizzato, mentalità vincente e grande personalità. Futuro? Vorrei finisse la stagione in prima squadra"
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Non c'è niente di meglio che lasciare il segno in un derby. L'Allegrata, come spesso vengono definite le mosse a sorpresa del tecnico livornese, è stata quella di lasciare in panchina il campione del mondo Leandro Paredes in favore del giovane talento Enzo Barrenechea (22) della Next Gen. E il risultato è stato più che soddisfacente. Al ragazzo di Cordoba non sono affatto tremate le gambe, il suo è stato un match pulito e lineare in cui ha dimostrato molta personalità. La nostra redazione ha contattato, in esclusiva, il suo ex allenatore ai tempi dell'U16 del Newell's Old Boys, Ivan Quadrini, per parlare del suo esordio in Serie A e non solo:

Ha realizzato il suo sogno?

"Sì, sicuramente uno dei suoi sogni era quello di giocare titolare in Serie A. Vederlo giocare ad altissimi livelli è una grande soddisfazione. Enzo si è meritato questa opportunità e penso abbia ripagato la fiducia dell'allenatore. Ha tutte le carte in regola per aiutare la Juventus".

Ciò che ha colpito l'occhio è stata sicuramente la sua personalità. Te lo aspettavi un match del genere?

"Per me non è stata una sorpresa, lui ha sempre avuto una grande personalità. Questa dote già la si intravedeva ai tempi delle giovanili. Lui è sempre a disposizione per essere un'opzione di passaggio, in più come abbiamo visto cerca spesso la sventagliata lunga per un compagno. Mentalità vincente e alte prestazioni, deve continuare così".

Che ne pensi del suo match? Come lo ha interpretato?

"La sua è stata una partita discreta, per esser l'esordio va bene. La continuità di rendimento, se dovesse trovarla, lo porterà su livelli ancora più alti. Non ho visto errori nei controlli palla e nei passaggi, forse non ha recuperato tanti palloni ma probabilmente perché il Torino riusciva ad esser superiore nella zona centrale del campo".

Gli manderai un messaggio di congratulazioni?

"L'ho già inviato, non ho voluto perdere tempo (sorride ndr). Un paio di mesi fa ho visitato le strutture della Juventus e abbiamo condiviso alcuni incontri. Abbiamo visto insieme a casa le partite dell'Argentina, è stato molto bello poter passare del tempo con lui".

La tua speranza è che possa finire l'annata in prima squadra?

"Mi piacerebbe molto, sì".

Ieri sera ha giocato come boa davanti alla difesa, è quella la sua posizione migliore?

"Lui ha sempre giocato come mezz'ala, lì è sempre stato molto bravo per le sue doti offensive. Da circa due o tre anni si sta comportando molto bene come centrocampista centrale davanti alla difesa, con me ad esempio giocava trequartista ed era bravo ad organizzare la manovra d'attacco. In quell'annata, nel 2017, ricordo che riuscì a segnare tanti gol".

Hai appena detto che lo hai visto di recente, ma come era invece quando lo hai allenato al Newell's?

"Enzo è una persona fantastica, un ottimo compagno di squadra, molto legato alla sua famiglia. Ricordo delle chiacchierate specifiche avute nei momenti più difficili, ad esempio dopo l'infortunio, e quelle in cui celebrammo prestazioni come contro il San Lorenzo e il Gimnasia de la Plata. Contro quest'ultimo avversario, riuscì a segnare quattro gol sotto la pioggia".

C'è un giocatore a cui assomiglia di più?

È un giocatore molto particolare, dotato di grande abilità tecnica. Ha caratteristiche simili a Paredes e quando gioca da interno di centrocampo simile a Pogba. Auguro il meglio sia a lui che ai suoi compagni di squadra (categoria NOB 2001), perché mi hanno aiutato ad essere un allenatore migliore e una persona migliore". 

Si ringrazia Ivan Quadrini per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.