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Branchini (Ag. Miretti): "Lo voleva mezza Serie A, ma per Allegri e la dirigenza non era cedibile. Rinnovo? Juve ha dimostrato quanto lo tiene in considerazione"

20.09.2023 11:00 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Branchini (Ag. Miretti): "Lo voleva mezza Serie A, ma per Allegri e la dirigenza non era cedibile. Rinnovo? Juve ha dimostrato quanto lo tiene in considerazione"
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La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'agente di Fabio Miretti, Francesco Branchini, per parlare approfonditamente del rendimento del suo assistito e non solo:

Quale è il punto di vista sul suo inizio di stagione?

“Fabio è partito molto bene, rispetto alle annate precedenti è più consapevole del suo ruolo all'interno della Juventus. Lavora sempre per far meglio, non si sente di certo arrivato”.

Molti club si sono interessati a lui in estate, ci può fare un po' di chiarezza?

“Tutte le squadre medio-piccole, nella fattispecie quelle che si sono lette sui giornali (Bologna, Genoa, Monza, Salernitana ndr), si sono interessate a lui. Il suo intento, fin dall'inizio, era quello di vivere una stagione da protagonista. Era ben consapevole che la Juve non potesse garantirgli il posto da titolare, così si è reso disponibile a valutare altre soluzioni interessanti. In testa ha sempre avuto la voglia di giocare tanto in questa stagione”.

Chi è stato decisivo per farlo restare a Torino?

“Sono stati fondamentali il mister Allegri e la dirigenza, compreso Cristiano Giuntoli che si era appena insediato. Loro ci hanno detto espressamente che il ragazzo non era cedibile, e così è stato. È molto contento di esser rimasto e dello spazio che sta trovando in campo”.

Miretti è sempre stato molto richiesto sul mercato, anche i muri sanno che poteva andare in prestito l'anno prima. In passato, quando era ragazzino, c'è mai stata una squadra che seriamente a provarlo a strapparlo alla Juventus?

“Sì, ci sono sempre state squadre italiane ed estere – tedesche e spagnole – che si sono informate sulla sua situazione. Io sono qui per dare una mano, ma tutte le decisioni prese da Fabio sono state fin qui accurate e corrette per il percorso che sta intraprendendo”.

Prima di parlare del campo, come è Fabio Miretti nel privato? Che persona è?

“E' un ragazzo d'altri tempi, non sbaglia mai atteggiamento ed è di un'umiltà eccezionale. E' ben consapevole di quello che può fare, la sua mentalità è fantastica. In una società in cui c'è molta esasperazione, Fabio riesce ad essere sempre concentrato e sul pezzo. Ha una famiglia dietro che lo ha saputo educare in una certa maniera, e questo è importante in quanto molti ragazzi non riescono più a ritrovare più la strada. La sua ragazza ha la testa sulle spalle e lo supporta in ogni momento, senza creargli pressioni. E' tutto l'ambiente sereno che lo fa star bene. Si meritano il meglio”.

Come è il rapporto con mister Allegri?

“Il rapporto tra di loro è molto scolastico: il mister è il professore e Fabio l'alunno. C'è molta cordialità, rispetto e gli piace molto il suo modo di allenare”.

Il ruolo in cui lo vediamo quest'anno, quello di mezz'ala, è quello giusto per lui?

“Sì, è il suo. Lo scorso anno, un po' per esigenze tattiche e di organico, veniva spesso un po' più in alto facendo l'alter ego di Di Maria, ma con compiti più difensivi dell'argentino che era libero di fare quello che voleva. E' una mezz'ala moderna, di inserimento, in possesso di un gran tiro anche se lo score al momento non ce lo dice. Ripenso ancora al gol annullato col Lecce, è stato molto sfortunato poiché le regole quest'anno, tra l'altro, sono cambiate e dunque sarebbe stato regolare. E' dotato di un'intelligenza calcistica superiore, cerca sempre di fare la cosa giusta e gioca sempre per la squadra”.

Allegri per i suoi calciatori parla spesso di cifre realizzative, a suo parere Miretti può raggiungere 6/7 gol a campionato?

“Credo abbia bisogno di più aiuto dalla Dea bendata, perché lo scorso anno c'è stata molta sfortuna nelle azioni in cui poteva far gol. Lui ha la grande capacità di farsi trovare libero, nella posizione, in maniera eccezionale. Nell'ultima partita è arrivato al tiro solo una volta, purtroppo è uscita non di molto. In Nazionale, invece, è riuscito a marcare molto bene”.

Quali sono state le vostre impressioni sul rinnovo arrivato in estate fino al 2027?

“Lo scorso anno incontrai la dirigenza della Juve prima di una loro partita e nella chiacchierata si accennò alla possibilità del rinnovo. Fabio arrivava da un paio di partite in cui non aveva giocato, loro mi dissero che volevano dimostrare quanto lo tenessero in considerazione. Quello che doveva esser rinnovato era il primo contratto da professionista firmato con Giovanni Manna. Ci siamo incontrati un po' di volte a Torino, non c'è mai stato nessun problema o fraintendimento”.

Si ringrazia Francesco Branchini per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.