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Bava (ex DS Torino): "Bremer erede di Chiellini, ambiva a giocare in un top club. In 15 giorni diventerà leader nella difesa Juve"

21.07.2022 11:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Bava (ex DS Torino): "Bremer erede di Chiellini, ambiva a giocare in un top club. In 15 giorni diventerà leader nella difesa Juve"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex direttore sportivo del Torino, Massimo Bava, per parlare approfonditamente del trasferimento di Gleison Bremer alla Juventus e non solo:

Non si vedono trasferimenti da una parte all'altra della Mole. Quale è il tuo commento sull'operazione?

"Sicuramente è stato un trasferimento per entrambe le parti, sia per il Toro che per Bremer. La Juventus porta a casa un top player, ho avuto la fortuna di lavorare insieme a lui e non posso che parlarne bene. E' un ragazzo splendido di un'umiltà spaventosa, un professionista esemplare. Nella gestione Mazzarri, a fine allenamento, si fermava sempre per calciare e migliorare la precisione nei rilanci. E' molto legato al lavoro".

Quindi non si sentirà arrivato alla Juventus.

"Assolutamente no, è un ragazzo che vive per questo sport. Ha sempre cercato di migliorarsi, in questo non è cambiato. Il suo obiettivo è di conquistare la convocazione per il Qatar, ma ha sempre ambito a raggiungere una squadra di vertice. Ci è riuscito alla grande".

E' stato accostato all'Inter per diversi mesi, poi l'inserimento della Juve e la chiusura in nemmeno tre giorni. Dove lo avresti visto meglio?

"Ha scelto uno dei due importanti club che lo volevano, oltre al discorso economico tra società che è stato un vantaggio per la plusvalenza incredibile creata dal Torino. E' stato fondamentale il rilancio degli ultimi giorni della Juventus. Poi, onestamente, non sono stupito più di nulla, perché tanto la differenza la fa sempre il Dio denaro. Quando arriva un'offerta del genere, tutti i giocatori diventano cedibili. E ragionando da direttore sportivo, l'equilibrio viene sempre rotto nel momento in cui iniziano ad offrire così tanto".

E' un po' il gioco delle parti negli affari, no?

"Assolutamente, dal tavolo si sono alzati tutti soddisfatti. Il Torino, il giocatore, ma anche la Juventus che si è assicurata l'erede di Chiellini per i prossimi anni".

Bremer è stato ceduto per 41mln più 8 di bonus, all'incirca grossolanamente una decina di volte in più di quello che è stato acquistato dal Torino. Anche se non eri ancora il ds, ricordi un po' come si svolse la trattativa?

"Gestivo anche il settore giovanile, quindi della trattativa se ne occupò direttamente Petrachi. Fece davvero un gran colpo. Bremer non era titolare e giocò poco, fu un anno di adattamento al nuovo calcio e di costruzione per quello che sarebbe diventato. La stagione successiva, quella in cui subentrai come ds, fu quella della svolta. A poco a poco è diventato il forte giocatore che è oggi".

C'erano già stati grandi offerte per lui?

"No, penso che quest'anno abbia raggiunto l'apice. Le ultime prestazioni sono sempre state più eclatanti, in Serie A è riuscito a raggiungere gli standard dei migliori difensori e non ha mai sfigurato contro gli attaccanti avversari. Ha fatto il massimo con il Torino, la scelta della Juve lo aiuterà a lottare per i trofei più importanti".

Potrà adattarsi allo stile di gioco bianconero che, al momento, predilige un modo di difendere più basso?

"Non vedo nessun problema, si adatta a tutti gli schemi. Sull'uomo è implacabile, di testa è forte, lui arriva sempre in anticipo. L'avversario ha la sensazione di trovarsi di fronte un treno in corsa. Ha quella cattiveria agonistica che non si vede spesso sui campi da gioco, è un po' vecchio stampo in quanto non risparmia di affondare il tacchetto. Bremer diventerà in poco tempo un beniamino della difesa, la sua grinta conquisterà i compagni".

Con l'arrivo di Bremer, la Juve tornerà ad avere la difesa più forte del campionato?

"Sarà sicuramente una difesa ben costruita, arcigna, che predilige il motto di non prender gol di Allegri. La Juve ha la fortuna di avere una struttura importante che permette ad ogni giocatore di adattarsi allo stile e alla mentalità. Il Dna è quello della vittoria, sempre. Si adatterà velocemente, dopo quindici giorni sarà già un leader della difesa bianconera".

Si fermava sempre dopo l'allenamento, è uno dei più veloci del campionato e fuori dal campo non si è mai fatto notare in negativo. Insomma, riassumendo in poche parole: ha lo stile Juve.

"E' un giocatore stile professionista degli anni 2020: non esce mai fuori dal seminato, è un lavoratore serio, preciso e puntuale. Ha una bella famiglia, vive una vita sana e ordinata. L'ho sentito nell'ultimo periodo, anche solo per un semplice saluto, mi è sembrato molto felice. Quando arrivi a certi livelli, a volte, puoi dimenticarti di chi ti è stato vicino, ma lui continua a chiamarmi direttore e ad interessarsi di quel che faccio. Gli auguro tutti i migliori successi a cui può aspirare con la maglia dei bianconeri".

Si ringrazia Massimo Bava per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.