LE ULTIME 5 PAROLE FAMOSE!

01.07.2013 15:15 di  Chiara Cecolini   vedi letture
LE ULTIME 5 PAROLE FAMOSE!
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© foto di Alberto Lingria/PhotoViews

Si dice che un po' per tutti abbia rappresentato la sorpresa della nostra Nazionale, non certo per chi, come me, come Conte, come del resto molti altri Juventini, non se ne priverebbe mai. Perché se dai corsa in campo, brio alla squadra ed esplosività alla manovra, e mischi il tutto con la perfetta dose di una poliedricità di ruoli fuori dal comune e di un silenzio tremendamente professionale quando il massimo che puoi fare è scaldare la panchina e incitare i compagni da bordo campo, sei destinato ad essere il cocco del tuo allenatore.
L'avrete capito, sto parlando del nostro Giak, ribattezzato Giaccherinho, come a dire che in certi casi, in molti casi, l'avere il cognome straniero conta eccome. Sto parlando ci chi ha messo la parola fine allo Scudetto, di chi ha saputo farsi apprezzare dall'esigente pubblico brasiliano, ma anche di chi era il settimo rigorista nella lista di Prandelli. Sì, è vero, quel settimo rigore non l'ha mai calciato, ma credo che in fondo la responsabilità non la prenda soltanto chi decida di assumersi oneri e onori del tiro da dischetto, ma anche chi tentennando abbia il coraggio di mettersi da parte e lasciare spazio al compagno caratterialmente più forte.


Così la Pulce di Talla si presenta davanti alle telecamere: "Non me la sono a sentita..."
Ed ecco che qualcuno rimane pensieroso, confuso, assorto... Le menti zebrate riavvolgono il nastro, perché il ricordo di quelle 5 parole, rimanda esattamente a 5 mesi fa, quando tutto era ancora in ballo, quando tutto sarebbe stato definitivamente stroncato dal gol allo scadere proprio del nostro Giak.
Il cerchio quindi sembra quadrare, con la differenza che questa volta a farci gridare non sarà più il braccio di Granqvist, ma probabilmente il piede del Grandeacquisto...
Perché chi, come me, come Conte, come del resto molto altri Juventini, conosceva ed apprezzava già le qualità di Emanuele e ne ha visto "solo" la consacrazione, la sorpresa che ricollegheremo alla Confederations non sarà certo Giaccherini, ma proprio quel Grandeacquisto atteso da anni!
Proprio colui che ha chiesto quel numero, proprio colui che se l'è sentita, proprio colui che dovrà dimostrarci di meritarsela davvero, in campo e fuori.