A MENTE FREDDA - Doppio pugno. Dalla sentenza shock al campo. A Pirlo serve continuità altrimenti addio scudetto

23.12.2020 14:00 di  Quintiliano Giampietro   vedi letture
A MENTE FREDDA - Doppio pugno. Dalla sentenza shock al campo. A Pirlo serve continuità altrimenti addio scudetto
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La Juventus non poteva trovare regali più sgraditi sotto l'albero di Natale. Partiamo dalla fine. Contro la Fiorentina è arrivata la prima sconfitta in campionato, in modo netto e per certi versi preoccupante. L'approccio è parso simile ad una miscela di sufficienza e presunzione. La prima è certificata da un approccio molle, l'altra da una difesa eccessivamente alta, purtroppo fatale nel primo gol. Restare in inferiorità numerica per oltre un'ora certo è un problema, ma non sufficiente a spiegare un tonfo così clamoroso, soprattutto contro un avversario che fino a ieri aveva fatto 11 punti in 13 gare, subendo 21 gol. Pirlo è stato costretto a rivedere il suo piano tattico, ma la storia del calcio insegna che spesso anche in 10 si può giocare bene, se non addirittura ribaltare un risultato. L'accenno di reazione nella ripresa è stato più nervoso che frutto di trame di gioco. Ronaldo e Chiesa forse sono gli unici a salvarsi da una serata estremamente negativa, tre giorni dopo la gara perfetta di Parma. Senza continuità lo scudetto diventa una chimera. Pirlo ha parlato di squadra con la testa alle vacanze. Se così fosse, sarebbe grave.

Serata dunque negativa per la Juve, addirittura disastrosa quella dell'arbitro La Penna, con la complicità del Var. Se l'espulsione di Cuadrado è stata giusta, era altrettanto legittimo il secondo giallo a Borja Valero. Eravamo ad inizio ripresa, si sarebbe ristabilita la parità numerica e forse avremmo visto un'altra gara. Le altre due "perle" del 37enne fischietto romano riguardano altrettanti episodi in cui non è stato assegnato il calcio di rigore. Una direzione di gara talmente negativa che Nedvev ha lasciato la tribuna a metà del secondo tempo palesemente arrabbiato. Insomma Juve bocciata, ma sul bilancio della gara pesano anche gli episodi arbitrali e e in questa stagione non è la prima volta che accade. Niente alibi, ma dovere di cronaca.

Qualcuno sostiene che i bianconeri fossero condizionati dall'esito del verdetto con cui il Collegio di Garanzia dello Sport presso il Coni ha ribaltato la sentenza della Corte d'Appello federale, cancellando il 3-0 a tavolino e restituendo il punto al Napoli. Esattamente il contrario di quanto scritto da Sandulli quando in modo durissimo confermo' in appello la sentenza di primo grado. Nelle motivazioni si parlò di slealta' sportiva, malafede e di condotta volontaria e preordinata al fine di non disputare il match. Il presidente Frattini e gli altri componenti del Collegio invece hanno accolto il ricorso e ritenuto che i partenopei volessero giocare, bloccati solo dalle Asl, malgrado fossero in grado di presentarsi allo Stadium, come previsto dal protocollo. Insomma, un'autorità sanitaria locale ha scavalcato le regole sportive. 

Ora bisognerà stabilire quando recuperare il match. Possibile che si giochi a maggio, ma resta l'incertezza sulla data. Una cosa invece è sicura; da questa vicenda escono sconfitti il protocollo, la Figc e tutte le squadre che hanno giocato malgrado in rosa avessero dei contagiati (in numero anche superiore ai due del Napoli), semplicemente rispettando le regole. Il verdetto del Collegio di Garanzia dello Sport crea un precedente pericoloso per la tenuta del protocollo, mettendo a rischio il campionato.