Troppo poco talento nell'Italia di Gattuso: tra Juve e Milan appena 12 giocatori convocabili
Come accade puntualmente dopo ogni tonfo, l’Italia del calcio si ritrova a interrogarsi su se stessa. Dopo l’ennesima occasione mancata e la prospettiva sempre più concreta di dover passare dai playoff — con lo spettro del terzo Mondiale consecutivo senza Azzurri — la domanda è una sola: dov’è il problema? E una parte della risposta è sotto gli occhi di tutti: l’Italia non ha attaccanti. O, perlomeno, non ne ha a sufficienza.
Osservando la rosa scelta da Gennaro Gattuso, emerge una realtà ormai evidente da anni: tra Juventus, Milan e Inter — le tre grandi che storicamente alimentano la Nazionale — soltanto una ha fornito un attaccante vero: Francesco Pio Esposito. Un ragazzo di 20 anni alla prima stagione in un contesto d’élite, diventato improvvisamente il punto di riferimento offensivo più promettente disponibile. Se oggi c'è una speranza concreta, porta il suo nome… e questo già dice molto.
Il resto del panorama è ancor più allarmante. Juventus e Milan, insieme, schierano appena 12 italiani in rosa — 8 i bianconeri, 4 i rossoneri — e tra questi non compare neanche un attaccante. Zero alternative, zero concorrenza, zero possibilità di scelta per il c.t.
Il risultato? Una Nazionale fortemente dipendente dal blocco Inter, inevitabilmente la squadra che esprime il miglior calcio e il miglior numero di titolari italiani. Ma quando ti affidi quasi totalmente a un’unica fonte, basta un calo, un infortunio o una giornata sbagliata per mandare in tilt l’intero sistema.
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