"Sala fa autogol e svende San Siro per 441 euro al metro quadrato". Il duro attacco de La Verità

"Sala fa autogol e svende San Siro per 441 euro al metro quadrato". Il duro attacco de La VeritàTuttoJuve.com
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di Redazione TuttoJuve

La Verità si scaglia contro il sindaco di Milano beppe Sala sul caso San Siro: "Sala fa autogol e svende San Siro per 441 euro al metro quadrato", è il titolo che campeggia nelle pagine interne della testata.

Dopo una lunga seduta notturna, tra emendamenti respinti e tensioni in aula, il Consiglio comunale di Milano ha dato il via libera alla delibera che segna una svolta storica per lo stadio Meazza e l’area circostante. Con 24 voti favorevoli e 20 contrari, il complesso immobiliare “Ambito Gfu San Siro” – 280.000 metri quadrati complessivi – passa ufficialmente nelle mani di Inter e Milan per 197 milioni di euro.

Un prezzo che solleva più di una perplessità. Secondo i calcoli, la quota edificabile riconosciuta è di 98.321 metri quadrati, valutata 1.261,18 euro al mq, cifra validata da Bocconi e Politecnico. Questo porta a circa 124 milioni di euro per i terreni destinati a nuove costruzioni. Tuttavia, in zona aree simili hanno quotazioni intorno ai 2.000 euro al mq: se fosse stato applicato il valore di mercato, solo la parte edificabile sarebbe valsa circa 200 milioni, a cui andava sommato il valore dello stadio.

Il Meazza è stato stimato 73 milioni, mentre i 70.100 metri quadrati dell’area di sedime altri 30 milioni. Complessivamente, quindi, 103 milioni. Eppure l’intero compendio è stato valutato in tutto 124 milioni, pari a 441 euro al mq, come se solo la parte edificabile fosse considerata, lasciando sottostimato il resto dell’area. Secondo alcune analisi, il valore reale oscillerebbe tra i 280 e i 336 milioni: dunque uno sconto compreso fra 83 e 139 milioni di euro.

A rendere la trattativa ancora più favorevole ai club c’è la possibilità di dedurre fino a 36 milioni di euro per lavori che sarebbero stati a carico del Comune. Rientrano in questa voce la bonifica ambientale, la demolizione selettiva dello stadio e soprattutto il tunnel di via Patroclo, considerato un intervento essenziale per collegare l’area alla Tangenziale Ovest. In pratica, se le società sosterranno queste opere, potranno scalarne il costo dal prezzo d’acquisto, riducendo l’esborso effettivo fino a 161 milioni.

Un altro nodo riguarda la concessione in corso. Milan e Inter versano oggi circa 11,1 milioni di euro l’anno, tra canone e lavori straordinari (in parte mai eseguiti, con oltre 20 milioni di debiti verso il Comune). Con la scadenza fissata a giugno 2030, mancano ancora cinque anni e quindi circa 55 milioni che Palazzo Marino avrebbe incassato. Una cifra che svanisce con la vendita anticipata.

Tra sconti, valutazioni ridotte e mancati introiti, il saldo finale per le casse pubbliche appare pesante: oltre 220 milioni di euro a sfavore della città. Una partita che, oltre al valore simbolico di San Siro, lascia aperto un acceso dibattito sul futuro economico e urbanistico di Milano.