Santi a RBN: "Infortuni e stanchezza? Il calcio sta diventando meno fisico e più veloce"

Giocare tre partite alla settimana dovrebbe essere una gioia, un vanto per un calciatore, così come per un allenatore. Non vuol dire obbligatoriamente essere i primi in classifica, ma vuol dire giocare una competizione europea, dalla Champions alla Conference. Dopo aver visto la partita contro il Verona e contro l'Atalanta però la domanda è arrivata in maniera spontanea: quanta stanchezza porta in casa Juventus il sovraffollamento di partite? I giocatori sono apparsi scarichi, macchinosi, con le gambe pesanti e idee ad alternanza. Ne abbiamo parlato questa mattina insieme al collega di Dazn, Alberto Santi, durante RBN Cafè su Radiobianconera. "Tutti vogliono giocare, ma poi quando c'è da farlo davvero, si deve farli ruotare e appaiono stanchi. Se vai a vedere com'era la vecchia Champions si sono aggiunte poi solo due partite, la settima e l'ottava, quindi. il giocare di più è relativo. E' cambiata l'intensità del calcio più che sono aumentate le partite, tutti questi infortuni alle ginocchia a cui stimo assistendo non sono normali. Si parla spesso di giocatori appesantiti dal punto di vista muscolare, non sono un medico ma è troppo preoccupante questo dato come sta aumentando.
Pensa a Leoni al Liverpool, è stato sfortunatissimo perchè quando ti fai il crociato è di natura traumatica, com'è accaduto adesso a Belotti. Vedo le nostre squadre italiane da questo punto di vista un pò indietro, guardo il calcio Europeo dove c'è un calcio meno fisico e più veloce, dove si fa prevalere la rapidità, le verticalizzazioni. Guarda il Liverpool, il Psg, il City (la Juve in questo è una delle poche che lo sta capendo), sono pieni di giocatori che saltano l'uomo, creano superiorità. Anche. il Como l'ha capito e si è imballato di esterni, Inter e Milan invece non ancora".
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