Massimo Mauro: «Alla Juventus serve un trascinatore come Osimhen»
Massimo Mauro: «Alla Juventus serve un trascinatore come Osimhen»
Juventus e offerta Tether: «Non si può commercializzare il club»
Alla notizia dell’offerta di Tether, Mauro è rimasto sorpreso, ne parla a Gazzetta:
«La Juventus non è in vendita. La risposta di Elkann era scontata e tutti avrebbero dovuto conoscerla».
Secondo l’ex bianconero, queste vicende **non influenzano la squadra né Spalletti né Yıldız**, soprattutto in un momento delicato del calendario con **Bologna e Roma**, due scontri diretti fondamentali.
I problemi della rosa e le difficoltà strutturali
«Il problema non sono le criptovalute, ma l’organico», spiega Mauro. La gara contro il Pafos ha messo in luce le criticità: emergenza in difesa, poche alternative a Yıldız, Conceição, McKennie e Locatelli
«Meno male che David ha segnato, altrimenti sarebbe stato massacrato: la sua è stata una partita difficilissima».
Champions League obiettivo vitale
La qualificazione alla **Champions League** è centrale nel progetto Juventus:
«Elkann ha sempre investito quando serviva. Giuntoli e Comolli hanno avuto risorse, ora bisogna costruire meglio e senza errori».
Mauro individua un problema chiaro:
«Sono cambiati tre allenatori e tutti hanno faticato. Questo significa che mancano i veri fuoriclasse. Alla Juve servono almeno quattro giocatori determinanti».
Mercato di gennaio e identità italiana
Sul mercato invernale, l’ex bianconero è scettico: «I giocatori forti non li vendono. Openda, a quelle cifre, non l’avrei preso».
Ma soprattutto manca l’anima italiana:
«La Juventus storicamente aveva leader italiani nello spogliatoio. Senza di loro non si ricostruisce. L’identità è fondamentale: con 6 italiani risolvi i problemi prima».
«Alla Juve serve un Osimhen»
Il punto chiave è l’attacco: «A Spalletti servirebbe un Osimhen, un trascinatore vero. Uno che fa reparto da solo».
Yıldız è talentuoso, ma non basta: «Se gioca male è una tragedia, se gioca bene c’è speranza. Ma non è un goleador da 20 gol. Può diventare un Kvaratskhelia, non un Del Piero».Spalletti promosso, ma senza bacchetta magica
Mauro difende l’allenatore:
«Spalletti è tra i migliori al mondo, insieme a Conte e Gasperini. Non può essere lui il problema.Sta cercando di responsabilizzare i giocatori. Ma quando il pubblico fischia è difficile osare: si tende al passaggino, va capito, ha perso la pazienza. Però i giocatori devono avere carattere».
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