Luca Serafini (Mediaset): "Leonardo, Conte, Mazzarri, Bielsa: sarà fragile la concorrenza per Allegri"

L'editoriale di Luca Serafini per Milanews.it
27.05.2011 23:00 di  Redazione TuttoJuve   vedi letture
Fonte: di Luca Serafini per Milanews.it
Luca Serafini (Mediaset): "Leonardo, Conte, Mazzarri, Bielsa: sarà fragile la concorrenza per Allegri"
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Le scelte sono quasi tutte fatte, manca la Roma all’appello, ma Di Benedetto e Sabatini hanno fretta. Il panorama che si delinea è incoraggiante per Allegri, non per il valore dei suoi colleghi, quanto invece per il supporto che essi potranno o non potranno disporre da parte delle loro società. Per il credito che avranno a disposizione nei primi mesi del loro lavoro.
La differenza non sta infatti tanto nella scelta del tecnico, quanto nella convinzione dei club nel difenderli, nel sostenerli, nel proteggerli. E’ questo quello che fa la differenza. Nell’autunno del 2009 il Milan galleggiava nella parte destra della classifica, Berlusconi e Galliani non misero mai in discussione Leonardo dandogli la possibilità di rivedere formazione e modulo per una seconda parte di campionato quasi esaltante, che portò i rossoneri a ridosso dell’Inter in primavera. Lo stesso è accaduto nell’autunno scorso quando Allegri balbettava in campionato e arrancava in Champions. Il Milan considera storicamente il fallimento del proprio allenatore, come il fallimento di una propria scelta, di un proprio investimento ed è per questo che prima di prendere provvedimento drastici, ci pensa una dieci cento volte. Ed è per questo che gli esoneri in 25 anni di gestione si contano sulla punta delle dita.
L’Inter – con Mourinho non per colpa sua – si è trovata 3 allenatori in 6 mesi dalla conquista dello scudetto, passando per la Champions e un Mondiale. Ai primi flop della gestione-Leonardo, già spuntarono le voci di Guardiola e di un ritorno di Mou. Leonardo avrà già una cambiale, a credito o a debito, domenica con la finale di Coppa Italia. Starà lui compilarla, già sapendo che in caso di sconfitta col Palermo, nel 2011-2012 partirà con un handicap notevole nel gradimento di Massimo Moratti. Mazzarri ha concluso burrascosamente una stagione splendida col Napoli, facendo imbestialire De Laurentiis che ha pensato di cacciarlo e di fargli causa. Dopo aver millantato che le voci di un suo passaggio alla Juve fossero invenzioni per turbare un ambiente scomodo, è caduto nella trappola del suo presidente che lo ha smascherato.

Ora gli toccherà navigare a vista perché la serie di sconfitte che lo ha allontanato dai campioni d’Italia nel finale, non gli sarebbe perdonata in un qualsiasi momento della prossima stagione in cui dovrà anche misurarsi col terribile banco di prova della Champions. La Juve sbaglia ancora, ma non perché Antonio Conte non sia bravo. Sbaglia perché la scelta è dettata dalla piazza prima che dall’intuizione di una società giovane e un tantino sprovveduta, sbaglia perché non avrà più la forza di Marotta nel difendere strenuamente l’allenatore. La Juve aveva bisogno di un lupo di mare che, oltre a organizzare bene la squadra, aiutasse i dirigenti a crescere nel mondo del calcio. Si affida a un giovane che ha invece lui bisogno di appoggio. E, come Leonardo e Mazzarri, che deve imparare a sfuggire alle enormi pressioni della piazza e dei media.
Coraggioso l’identikit della nuova guida romanista: uno straniero totalmente a digiuno del nostro calcio, Bielsa, o un altro della novelle-vague, Pioli. Anche qui, ci saranno curiosità e attenzione, ma quanta pazienza? La pazienza: è questa la parola chiave, insieme con la testardaggine e la fiducia incondizionata, quando si affida la guida dei primi club italiani ad allenatori giovani. Per quanto entusiasti e preparati. La sensazione è che le posizioni dei concorrenti di Allegri saranno inizialmente molto fragili e il tecnico campione d’Italia dovrà ulteriormente indebolirle a suon di risultati.
Lo aiuterà una campagna acquisti importanti come quella che in via Turati è concepita in queste settimane. Anche Allegri, comunque, dovrà misurarsi con la forza e la necessità della conferma dopo il trionfo. Il cammino sarà pieno di trappole anche per lui, che è stato capace – oltre che di vincere – a cambiare una mentalità e una filosofia di gioco radicate nella squadra e nel club. E per questo parte con in tasca molti crediti in più.