LIVE - CONTE in in conferenza: "L'abbraccio di Del Piero l'emozione più grande. Sorpreso dalla crescita di questa squadra. Ha vinto la più forte? I numeri parlano chiaro"

13.05.2012 19:28 di  Redazione TuttoJuve   vedi letture
LIVE - CONTE in in conferenza: "L'abbraccio di  Del Piero l'emozione più grande. Sorpreso dalla crescita di questa squadra. Ha vinto la più forte? I numeri parlano chiaro"
TuttoJuve.com
© foto di www.imagephotoagency.it

Antonio Conte sta tenendo la conferenza post-partita nella sala stampa della Juventus Stadium. TuttoJuve.com sta trascrivendo integralmente ed in tempo reale le dichiarazioni del tecnico bianconero:

Ciao Antonio, alla fine di questo campionato, qual è la cosa o qualcuno che ti ha sorpreso di più in questa stagione. E poi la cosa che non sei riuscito a fare ma che avresti voluto fare....
"Guarda, la cosa che mi ha sorpreso...mi ha sorpreso la crescita incredibile di questa squadra da inizio anno. Dal primo giorno di ritiro, fin adesso, c'è stata sicuramente un crescita incredibile. Mi ha sorpreso salire oggi le scalette che portano qui a fare la conferenza da allenatore campione d'Italia; mi ha sorpreso essermi trovato martedì alla ripresa degli allenamenti che ancora non ci credevo: vedevo i ragazzi che correvano e dicevo: 'Cavolo, Antonio, loro hanno visto lo scudetto, ma tu sei il loro allenatore. Queste sono le cose che mi hanno sorpreso, sono emozioni incredibili, emozioni forti, che mi hanno dato questi ragazzi in questa stagione straordinaria. Emozioni che abbiamo vissuto in maniera forte, intensa, insieme alla società, presidente, direttore...eccetera... Io ringrazio veramente tutti perchè tutti quanti sono stati protagonisti nei propri ruoli di una cavalcata trionfale che oggi ha avuto il coronamento, riuscendo a centrare qualcosa di leggendario, perchè alla fine questa è una squadra che rimarrà nella leggenda, perchè è la prima squadra che nel campionato a venti squadre è rimasta imbattuta e ha vinto il campionato. Tempo fa avevo letto anche una dichiarazione di Castagner. Ha detto: 'Conte non fare come me'. Io l'ho preso alla lettera, perchè se non sbaglio Castagner ha chiuso imbattuto, ma è arrivato secondo. Ringrazio anche quel monito da parte del mister. Quando hai l'osso in bocca devi tenertelo stretto con i denti e non lo devi mollare. Noi siamo stati bravi a fare questo; nel momento in cui abbiamo riafferrato l'osso non c'è stata storia".

Qual è stata la partita chiave di questo campionato?
"C'è stato un momento difficilissimo; difficilissimo tra virgolette, perchè non dimentichiamo che noi non eravamo partiti per vincere il campionato, però ci siamo trovati per tantissimo tempo in testa alla classifica. Poi dopo lo scontro diretto Milan-Juventus al ritorno, dopo una serie di pareggi, ci siamo trovati scavalcati. E prima di partite importanti come quelle contro Fiorentina  e Inter ci siamo trovati a meno sette in classifica. Quello è stato un momento tosto, un momento veramente duro da affrontare. Questi ragazzi però non volevano mollare, infatti, abbiamo superato la Fiorentina 5-0, abbiamo superato l'Inter, il Napoli...La partita importante è stata sicuramente... quando abbiamo superato  il Palermo in casa loro per 2-0, quando c'è stata la battuta d'arresto del Milan in casa con la Fiorentina. Lì, abbiamo ripreso l'osso in bocca e in quei momenti è duro togliercelo poi dalla bocca, anche perchè ce l'avevano già sfilato una volta e memori di questo, abbiamo dato tutte le nostre forze. In quel momento forse è la prima volta che abbiamo detto: 'oh, adesso andiamo a vincere'".

Quali sono le emozioni di oggi? Cosa ti ha colpito?
"L'emozione grandissima me l'ha data, a parte il tifo, l'entusiasmo che c'era, sicuramente l'acclamazione nei confronti di Ale: è stato veramente qualcosa di straordinario, di bello, di incredibile, così come mi ha provocato una forte emozione il fatto che Ale, finendo il giro di campo, sia venuto ad abbracciarmi. Quindi, è stata sicuramente una forte emozione quella, che faccio fatica anche a raccontare. E' stata una giornata molto intensa, ricca di emozioni; non finisce qua, perchè dobbiamo festeggiare. I ragazzi sanno benissimo che le vittorie vanno festeggiate, perchè le vittorie devono rimanere ben impresse in mente, sapere quello che ci aspetta quando vinciamo, in modo poi che in futuro ricerchiamo a tutti i costi questi momenti".

Si può dire che ha vinto il più forte questo campionato?
"I numeri parlano chiaro, il campionato lo ha vinto la Juventus, da imbattuta, ha fatto qualcosa di leggendario, di straordinario. Abbiamo messo un record non solo delle partita da imbattuti, ma anche una difesa straordinaria con solamente venti reti subite. Il secondo migliore attacco, perchè abbiamo quattro gol in più sul Napoli, a meno che oggi il Napoli non faccia cinque gol. Predominio territoriale netto, possesso palla che va oltre il 70%, quindi questi sono numeri che solamente.... anzi, io spero che qualcuno metta la testa sotto la sabbia, perchè così non capisce la reale forza di questa squadra".

Cosa ti è piaciuto di te stesso in questa stagione?
"La cosa che mi è piaciuta di me stesso in assoluto, è stato che sono rimasto io, sono rimasto Antonio Conte, perchè l'allenatore che avete visto oggi è lo stesso allenatore che ha gestito, ha apportato il suo metodo, ha portato la sua idea di calcio delle precedenti gestioni. E' inevitabile che anno dopo anno devi migliorare, perchè devi migliorare, soprattutto quando hai a che fare con grandi campioni. Quest'anno aver avuto a che fare con campioni come Del Piero, come Pirlo, come Buffon, gestiti per la prima volta, sicuramente hanno arricchito tanto la mia esperienza. Ma la cosa che mi è piaciuta in assoluto è che chi mi conosce sa che io ero quello degli anni passati, mentre qualcuno ha detto che a volte ho fatto il tifoso: no, io faccio il tifoso della squadra per cui lavoro e quindi incarno lo spirito...così come ho incarnato lo spirito ad Arezzo, a Bari, a Bergamo con l'Atalanta, a Siena. E' inevitabile che qui mi è riuscito molto più naturalmente, perchè l'avevo già incarnato per 13 anni,  quindi non si dimentica. La cosa che mi è piaciuta di più è che sono rimasto me stesso, non sono cambiato. E per fortuna".
 

A prescindere da quelli che saranno i movimenti di mercato, non solo della Juve, ma anche delle altre squadre, tutti vi indicheranno come favoriti all'inizio della prossima stagione perchè avete lo scudetto sul petto. Tu pensi che la squadra sia pronta ad affrontare questo tipo di responsabilità dopo tutto il processo di crescita che c'è già stato quest'anno?
"Non rinnego il fatto che io quest'anno abbia detto sempre che - nonostante dopo poco ci abbiate messo tra i favoriti, perchè c'era questo duello tra noi e il Milan - il favorito è quello che ha lo scudetto sul petto. Quindi noi non ci possiamo sottrarre a questa regola, a una situazione comunque chiara. Sarà un percorso, bello, entusiasmante, ricco di sacrificio, ricco di lavoro, in cui noi però abbiamo un anno di esperienza insieme. I ragazzi sanno quello che io chiedo, sanno con chi hanno a che fare, io so con chi ho a che fare. Mi hanno detto: 'L'anno prossimo sarà difficile'. Io dico è vero, l'anno prossimo sarà difficile, perchè quest'anno è stato difficilissimo. Ben venga che sarà difficile, ma io dico che comunque quest'anno si sono poste delle basi, delle fondamenta solide che oggi come oggi - vi dico la verità - neanche nel più roseo dei sogni pensavo di poterlo coronare assieme a questi ragazzi in così poco tempo".