Hernanes: "Juve? Cambiare allenatore non ti risolve i problemi"

Hernanes, ex giocatore e ora opinionista DAZN, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Soccermagazine in cui ha raccontato anche il suo passato alla Juventus. Ecco le dichiarazioni del brasiliano:
"Rispetto al decennio scorso, dominato dalla Juventus, oggi il livello del calcio italiano appare decisamente più equilibrato. Basti pensare al trionfo dell’Atalanta in Europa League nel 2024 e al buon rendimento del Milan nelle coppe nazionali nella stagione passata. Ti saresti aspettato che, nonostante la superiorità della rosa, l’Inter non riuscisse a vincere il campionato?
L’Inter resta una squadra molto forte: gioca bene ormai da diversi anni. Tuttavia, a parte Lautaro — che è diventato il giocatore che conosciamo grazie all’esperienza e al lavoro — non vedo veri e propri fuoriclasse nella rosa. Sono tutti ottimi giocatori, ma il vero punto di forza dell’Inter è il collettivo, la solidità e l’organizzazione. Con tutti gli impegni della stagione, però, il campionato è oggi molto più competitivo: basta che qualche giocatore attraversi un periodo di calo perché la squadra ne risenta. È ciò che è accaduto. L’Inter rimane una squadra eccellente, ma non costruita con acquisti “galattici” come quelli del Real Madrid, che può permettersi di prendere un Mbappé. La forza dell’Inter è nel gruppo e nell’equilibrio, ma per mantenere quel livello serve continuare a investire su giocatori di qualità nei ruoli chiave. È comprensibile, quindi, che tra il calo di rendimento di alcuni e il peso degli impegni, non sia arrivata la vittoria finale.
Come ti spieghi l'inflessione della Juventus?
La Juventus resta una società importante, con una cultura, una filosofia e un’identità molto precise. Tuttavia, cambiare allenatore non è di per sé la soluzione: non basta una novità in panchina per rimettere tutto a posto. Serve trovare la persona giusta, qualcuno che condivida i principi e la visione di gioco che da sempre contraddistinguono la Juve — e non è affatto semplice. Per esempio, Thiago Motta è un ottimo allenatore, ma per me rappresenta quasi l’opposto della filosofia bianconera. Storicamente, la Juve non ha mai avuto un’impostazione di gioco come quella proposta da lui: la sua identità è sempre stata più diretta, pragmatica, orientata al lavoro quotidiano e al risultato. Per questo motivo, non basta puntare su un tecnico capace: bisogna scegliere l’allenatore giusto per il progetto e per la tradizione del club. E naturalmente, oltre alla guida tecnica, servono anche giocatori in buona condizione per tornare ai vertici.
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