NATURA OFFENSIVA

20.11.2017 10:41 di Caterina Baffoni   vedi letture
NATURA OFFENSIVA
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Che Marassi fosse uno storico trappolone per Madama, era già ben noto. E anche il pomeriggio di questa tredicesima giornata lo ha voluto ricordare.

I primi dieci minuti ci avevano raccontato di una Signora frizzante e abbastanza grintosa, con quel giusto piglio da mettere in campo per indirizzare al meglio il match. Eppure, qualcosa si è interrotto poco dopo. Fiacca, sonnacchiosa, lenta e troppo prevedibile. 

Una Juve più concentrata probabilmente avrebbe dovuto essere in vantaggio già nel primo tempo e non avrebbe dovuto sgretolarsi emotivamente nella ripresa, pian piano, quando la Sampdoria stava tirando fuori gli artigli. 

Stiamo parlando di una squadra che se punta a vincere la Champions League, certi scivoloni non se li può permettere. Ma mai come nel pomeriggio genovese alcuni punti interrogativi sull'impostazione del gioco in campo sono emersi agli occhi dei più.

Vincere e convincere: la missione della Juventus in questo campionato è più chiara del solito, e con la sconfitta di ieri a Marassi, i bianconeri hanno creato un match non banale, sfociato con grande merito nel binario blucerchiato, ma che non può far pensare al tenico bianconero possibili scenari di cambio modulo o scelte, in campo. La campagna acquisti bianconera è stata esplicitamente improntata all'attacco e pensare di dover rivedere qualcosa in termini di giocatori schierati in campo per esaltarne le caratteristiche offensive, è doveroso. Una squadra tipicamente volta all'attacco con giocatori di spinta e velocità non possono mirare sempre al possesso e giro palla, che a volta diventa letale e scarno per la stessa Juve, vittima il più delle volte di un gioco che stenta a decollare. 

Non a caso tra i peggiori di ieri c'è stato sun letargico Mandzukic, che non può probabilmente fare l'esterno, e un modesto Khedira che quando non eccelle in velocità e potenza, snatura anche le caratteristiche di Pjanic.

 La Samp ben si è disposta ad arginare i bianconeri soffocandone il gioco attraverso un pressing altissimo e una notevole densità a centrocampo, proprio quella che è mancata a Madama. La strategia blucerchiata è efficace, ma costa parecchio in fase offensiva: la Samp, infatti, non tira mai in porta per tutto il primo tempo e la Juventus, complice della sua lentezza, non riesce a costruire quella manciata di azioni pericolose che avrebbero dovuto sfruttare l’ispirazione di Bernardeschi e la potente lucidità di Higuain, il migliore in campo per grinta e corsa. 

 L’emozione più grande finisce per essere l’ultima azione prima dell’intervallo, con l'unica vera azione guidata da Cuadrado pronta a trafiggere Viviano che con la parte bassa della schiena impedisce alla palla di passare. 

L'attenzione della Juve vede scemarsi immancabilmente secondo il classico copione di questa stagione: arriva la sciocchezza difensiva, si subisce gol e a Madama non si accende la scintilla della rivalsa, del riscatto: il crollo è fragoroso e il fatto che fosse, in qualche modo, annunciato rende ancora più colpevole il gruppo, che dei pericoli di Marassi erano assolutamente consapevoli, ma non hanno affrontato la partita con la necessaria concentrazione, grinta e determinazione. Perché la superiorità tecnica dei bianconeri doveva essere la chiave grazie alla quale aprire la partita. E invece, tra distrazioni difensive e passività forzata in attacco, si è consumata una tappa cruciale nel cammino della Juventus, stanca e molle nella ripresa.

Dato che la difesa, vero punto di forza degli ultimi anni della Juve insieme ad un centrocampo impermeabile, non sembrano più imperforabili, occorrerà puntare su una nuova filosofia di gioco. Soprattutto perchè la rosa dei giocatori ce lo impone. Principalmente per estirpare definitivamente quel pizzo di prevedibilità in più che la Vecchia Signora sta acquisendo.

Arrivati a questo punto della stagione, ecco che Max Allegri deve avere l'obbligo di sperimentare nuove soluzioni tattiche per valorizzare le doti offensive dei nuovi acquisti e non sminuire in alcun modo quelle degli altri titolari già in rosa, perchè questo ventaglio di giocatori è espressamente votato all'attacco.