Maifredi: "La Juve? Una provinciale di lusso con Del Piero. Non ho vendette, stavo nella manica dell’Avvocato"

10.11.2010 17:09 di  Redazione TuttoJuve   vedi letture
Maifredi: "La Juve? Una provinciale di lusso con Del Piero. Non ho vendette, stavo nella manica dell’Avvocato"
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© foto di Federico De Luca

L'ex allenatore della Juventus, Gigi Maifredi, attuale consulente tecnico del Brescia, è pronto a sfidare il suo passato, senza particolari rancori: "Non ho vendette da compiere, non ho astio, anche perché a Torino non sono stato trattato male. Anzi, ero nella manica dell’Avvocato e se ho fallito è dipeso solo dal mio comportamento e anche dalla mia inesperienza - spiega l'ex tecnico bianconero, in una lunga intervista concessa a "Il Giornale" -. Alla Juventus sono arrivato troppo presto, l’aver allenato il solo Bologna non era sufficiente. Perché, in fin dei conti, un paio d’anni prima ero ancora tra i dilettanti ed evidentemente non ero pronto per una grandissima squadra. Se il passato bianconeri mi tormenta? È un po’ come chiedermi perché non ho sposato quella bambina che c’era con me all’asilo…Certo, se avessi fatto 2-3 anni d’esperienza alla Roma con il presidente Dino Viola che mi voleva a tutti i costi, forse le cose sarebbero andate diversamente. Mi sono fatto travolgere dalla passione bianconera e oggi non rifarei quell’errore".
Era difficile dire di no alla Juve ed al suo stile: "Già, lo stile era quello di mangiare la pera con la forchetta, ma soprattutto andare su ogni campo per vincere".
Maifredi si sofferma quindi sulla gara di stasera ed in particolare sulla formazione bianconera: "Che Juve mi aspetto di trovare stasera? La società e la squadra sono molto cambiate negli anni, non ci sono più gli ingegneri, ma tanti operai, con un grandissimo campione come Del Piero più alcuni buoni giocatori. Insomma, una provinciale di lusso, una squadra che vive sul modulo e segue la filosofia particolare di Del Neri, ottimo tecnico che lavora bene e ha maturato esperienze di livello arrivando sulla panchina bianconera al momento giusto.

Similitudine Maifredi-Del Neri? No, perché anch’io puntavo sul modulo, ma cercavo di dare spazio alla fantasia. Non per niente avevo un certo Robi Baggio. Se possiamo battere la Juve? Dovremo fare la partita perfetta, non sbagliare una palla in difesa e sfruttare le poche occasioni che creeremo, un po’ come il primo tempo contro l’Inter - prosegue l'ex allenatore juventino -. Peccato che poi la fatica si è fatta sentire e siamo calati d’intensità. E poi c’è stato quel rigore, ma lasciamo perdere perché sono cose che capitano nel calcio e recriminare o polemizzare è inutile".
Il Brescia gioca bene ma, prima dell’Inter, aveva inanellato cinque sconfitte consecutive. Iachini, però, non rischia la panchina: "Assolutamente no, col presidente Corioni vogliamo portare avanti un progetto serio e duraturo e Iachini fa parte di queste idee - assicura Maifredi -. Squadra e tecnico sono un tutt’uno, giochiamo bene e siamo in credito con la fortuna, ma di questo Brescia si sentirà ancora parlare".
Infine gli domandano che regalo vorrebbe farsi stasera. E la risposta è abbastanza scontata: "Battere la Juve, non chiedo altro".